Poeti e scrittori nella nuova “casa” «Tesoro dell’ateneo aperto ai cittadini»

Inaugurata in via Lazzaretto Vecchio la sede dell’archivio che custodisce opere letterarie e oggetti d’arte legati agli autori che hanno fatto la storia locale 
Lasorte Trieste 14/06/19 - Via del Lazzaretto Vecchio, Inaugurazione Archivio degli Scrittori
Lasorte Trieste 14/06/19 - Via del Lazzaretto Vecchio, Inaugurazione Archivio degli Scrittori

«Migliaia di volumi e più di 500 oggetti d’arte e dipinti costituiscono un patrimonio straordinario che mettiamo a disposizione degli studiosi e della cittadinanza». Così il rettore Maurizio Fermeglia ha evidenziato l’importanza dell’ “Archivio degli scrittori e della cultura regionale” di cui ieri è stata inaugurata la nuova sede nel palazzo di via del Lazzaretto Vecchio 8 che ospita il Dipartimento di studi umanistici dell’università di Trieste. «La cultura deve aprirsi al territorio» ha rimarcato il rettore assestando anche un’ideale bacchettata a quelli «esponenti politici, anche di rilievo, che dicono che la storia non serve più e non bisogna insegnarla. Ho già iniziato una crociata contro l’antiscienza, ora mi batterò anche contro chi vuole cancellare la storia per ottenere il consenso politico attraverso la paura».

«Siamo fieri di aver completato questa operazione che riguarda la biblioteca del polo umanistico – ha affermato Maria Pia Turinetti, direttore generale dell’università –. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito». Per il vicedirettore del dipartimento studi umanistici Massimo Degrassi l’iniziativa ha come scopo principale «la divulgazione e il rapporto sinergico università-territorio». Il coordinatore del sistema museale d’ateneo Paolo Quazzolo ha ringraziato in particolare la professoressa Maria Pinzani, «angelo custode dell’archivio» e ha sottolineato l’importanza di avere persone «appassionate di questi materiali, che sappiano guidare lo studioso nella ricerca e offrire ulteriori informazioni». «L’archivio non esisterebbe senza la generosità dei donatori – ha aggiunto Quazzolo – che hanno sempre dimostrato grande sensibilità culturale decidendo di mettere a disposizione della comunità questo patrimonio». Infine «il ringraziamento alla persona più importante, il fondatore dell’archivio Elvio Guagnini che ha costruito qualcosa di vivo, che continua ad ampliarsi e ad attirare un numero sempre crescente di studiosi».

Dopo gli interventi del direttore del polo museale Luca Caburlotto e di Viviano Iazzetti della soprintendenza archivistica è stato proprio il professore Guagnini a prendere la parola: «In questo archivio è custodita una parte nobile e alta della cultura non solo triestina, ma dell’intera regione». Da ricordare che il materiale fa parte del patrimonio universitario dal 2012, dopo la donazione da parte dell’associazione “Archivio e centro di documentazione della cultura regionale” che ha accolto lasciti e donazioni da parte degli eredi degli autori. Presenti, tra gli altri, fondi che riguardano Elio Bartolini, Manlio Cecovini, Bruno Chersicla, Francesco de Grisogono, Fabio Doplicher, Enrico Elia, Gerti Frankl, Claudio Magris, Biagio Marin, Bruno Pincherle, Scipio Slataper, Giani Stuparich, Fulvio Tomizza, Giorgio Voghera.

È custodito un considerevole numero di quadri e materiale iconografico, compreso soprattutto nel Fondo Antonio Fonda Savio, collezionista di dipinti, stampe, carte geografiche e documenti storici. Il materiale è disponibile per la consultazione da parte di studiosi e appassionati attraverso un servizio di “reference” con personale specializzato. È aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, il lunedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17, su appuntamento. —

P.T.

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