Pola, in 200mila al cimitero per le commemorazioni
POLA. Viene stimato in 200mila persone il grande afflusso al cimitero cittadino di Monte Ghiro in occasione delle giornate di Ognissanti e dei Defunti.
Non solo pellegrinaggio alle tombe e fosse dei defunti, ma anche veglie serali e notturne che da qualche anno a questa parte si stanno tenendo sempre più numerose, tanto che ka la direzione del Camposanto ne ha decretata l’apertura 24 ore su 24.
Tra la marea di automobili nel grande posteggio, numerose sono quelle con targa italiana, appartenenti in prevalenza agli esuli o ai loro discendenti, che sentono d'obbligo una visita al luogo dove riposano i loro cari e congiunti rimasti sulla terra natia. Nel rispetto di una lunga tradizione, la società municipalizzata per i trasporti pubblici Pulapromet ha introdotto le corse gratuite dei bus tra il centro cittadino e il cimitero, con partenza ogni trenta minuti, per diminuire la pressione del traffico.
A proposito delle cerimonie in onore dei Defunti promosse dal Consolato generale d’Italia a Fiume in collaborazione con il Libero Comune di Pola in Esilio (Lcpe) e la Comunità degli Italiani di Pola, oggi con inizio alle 10.30 al Duomo don Desiderio Staver officierà la messa in lingua italiana, con la partecipazione del Coro misto della società artistico-culturale “Lino Mariani”. A conclusione del rito, il presidente del Lcpe Tullio Canevari consegnerà alla direzione del coro e della società la benemerenza “Istria Terra amata”.
Successivamente la delegazione consolare guidata dal Console generale Paolo Palminteri, assieme ai rappresentanti dell’Unione Italiana, del Lcpe e della Comunità degli Italiani di Pola, deporrà delle corone di fiori al cippo in onore delle vittime di Vergarolla, al Cimitero della Marina dove riposano soldati italiani caduti nella Grande Guerra e al Cimitero civico di Monte Ghiro. Sicuramente i defunti - o meglio il loro ricordo - rappresentano un preziosissimo fattore di riavvicinamento e di consolidamento di rapporti tra gli Italiani rimasti e quelli esodati, nei quali cresce in misura sempre maggiore la coscienza di appartenere a un'unica anima il cui corpo è stato lacerato da crudeli eventi storici. (p.r.)
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