Pompieri al lavoro per cinque ore. L’auto era un’ormai rara Escort Rs

Intervento caratterizzato da molte difficoltà per il recupero delle salme. Riconoscimento affidato al fratello per non turbare gli anziani genitori 
Bumbaca Gorizia 07.06.2018 Vallone Merna cipressi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 07.06.2018 Vallone Merna cipressi © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Non è stato semplice, per i vigili del fuoco di Gorizia, intervenire sabato notte sul Vallone. Gli uomini del comando di via Diacono sono addestrati e pronti a tutto. A intervenire in ogni circostanza. Con professionalità. Sabato hanno cominciato a debellare le fiamme, che avevano completamente avvolto la vettura, attorno alle 23 e hanno fatto rientro alla base solo alle 5 del mattino. Sul posto sono giunti dal comando provinciale due mezzi Aps (Auto pompa serbatoio).

Con le pompe gli uomini hanno cominciato a spegnere il rogo. Subito si è capito che per i passeggeri dell’auto non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Quando le lamiere si sono raffreddate e si è potuto procedere in sicurezza, una volta indossate anche delle speciali tute che costituiscono dispositivi di protezione individuale, i vigili del fuoco hanno potuto procedere al recupero delle salme, attraverso l’ausilio di speciali pinze oleodinamiche. Un’operazione penosa, ma da compiersi con scrupolo, ai fini delle successive indagini. I decessi sono stati dichiarati dal medico del 118, pure intervenuto sul posto. Ma presumibilmente, data la gravità del sinistro, nei prossimi giorni sarà svolta anche l’autopsia.

Doloroso, invece, il riconoscimento della salma per i familiari, un’operazione imposta dalla legge che non può lasciare ombre e ieri svolta, nel caso di Davorino Zanier, dal fratello Dario, per preservare da ulteriore turbamento gli anziani genitori, Olinto e Berta. Le vetture coinvolte nel sinistro saranno nei prossimi giorni a disposizione dell’autorità inquirente.

Ieri, dalla famiglia, è emerso come il carsolino Davorino Zanier non guidasse banalmente un’automobile vecchia, bensì fosse alla guida di una vettura d’epoca. In oltre vent’anni, infatti, l’uomo ha posseduto solo tre macchine, tutte modello Escort Rs.

Era un collezionista e, dopo che l’ultima auto si era rotta, al momento di sceglierne una nuova aveva girato tutta l’Italia per accaparrarsi proprio il mezzo alla guida del quale, sabato notte, ha purtroppo perso la vita.

L’acquisto si era consumato cinque o sei anni fa. La memoria in simili frangenti sfugge. Davorino Zanier aveva scelto un modello dalla scocca rossa. Forse era un nostalgico, gli piaceva il rombare di quel motore. Quando restava, per un guasto o altro intoppo, senza vettura si rifiutava di guidarne altre. Preferiva chiedere un passaggio, lui che per primo non ne rifiutava mai uno a una persona che magari vedeva in difficoltà, fosse pure uno straniero o un vagabondo. Era fatto così, gli piaceva dare una mano in maniera semplice, diretta.

La famiglia ha già disposto, quando tutte le procedure saranno espletate, i funerali alla chiesa di Doberdò. Presumibilmente si terranno nel fine settimana. Ma la certezza si avrà tra qualche giorno. —

 

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