Pontile Siot fuori servizio, petroliere in rada

Da qualche settimana sono decine le petroliere che si vedono ancorate in rada nel golfo di Trieste.
Un guasto agli impianti dell'oleodotto? O una serie di fermi programmati in attesa che finalmente salgano le quotazioni del greggio? Questo si sono chiesti in molti davanti all’insolita presenza, che non passa certo insosservata. Niente di tutto questo, come spiega però Nevio Grillo, direttore operazioni della Siot spa, la società che gestisce il terminal petroli nel porto di Trieste.
«Una parte degli impianti erano fermi per una serie di manutenzioni già programmate. In particolare, uno dei due pontili doveva essere fuori servizio per qualche giorno, invece lo è rimasto per una decina», spiega Grillo. Per questo motivo le petroliere si sono accumulate in rada a partire dagli ultimi giorni di settembre, anche perché durante gli ultimi mesi dell'anno il traffico subisce di solito un'impennata dovuta alle maggiori necessità di rifornimento in vista del periodo invernale.
Il tutto si risolverà comunque nelle prossime settimane, spiega ancora il direttore, anche se l'accumulo di navi destinate al terminal è dovuto in parte anche a un'altra ragione. È ripresa infatti l'attività di una raffineria in Baviera (a Ingolstadt), che era stata chiusa a gennaio per l'insolvenza della società Petroplus Germany.
Proprio a causa di questo inconveniente, nelle scorse settimane le statistiche del porto di Trieste avevano fatto registrare un segno negativo conseguente al calo di petrolio greggio che, grazie alle ingenti quantità spedite verso il centro Europa proprio dall'oleodotto triestino, fa primeggiare lo scalo tra i porti italiani. La ripresa delle spedizioni dirette alla raffineria dovrebbe consentire, entro la fine dell’anno, di recuperare almeno in parte il terreno perduto nei primi otto mesi di questo 2012.
Nel periodo tra gennaio e agosto scorsi, infatti, la Siot ha registrato un calo dei traffici di petrolio greggio pari al 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente ma, grazie all'accordo siglato alla fine dello scorso agosto tra il Gruppo Tal, di cui la Siot fa parte, e la Gunvor, trading company di prodotti energetici tra le più importanti al mondo, la fornitura di greggio destinato alla raffineria bavarese è ripresa con un carico attraccato lo scorso 24 agosto.
La Siot spa è stata costituita nel 1964 per gestire il tratto italiano dell’oleodotto transalpino che collega il Porto di Trieste con il centro Europa (Austria, Germania e Repubblica Ceca). Con una media di circa 35 milioni di tonnellate di greggio scaricate ogni anno, Siot alimenta il 75 per cento dei traffici del porto di Trieste, facendone così il principale scalo petrolifero italiano e il secondo del Mediterraneo, alle spalle della sola Marsiglia.
Ogni petroliera scaricata dovrebbe generare - fra diritti portuali e di ancoraggio, rimorchio, ormeggio, pilotaggio ed esborsi attuati tramite agenzie marittime - un flusso di circa 75mila euro.
Riccardo Coretti
Riproduzione riservata © Il Piccolo