Pordenone, l’ex assessore Rosset e la compagna muoiono sulle Dolomiti

L’architetto pordenonese Claudio Rosset, 50 anni, ex assessore leghista di Pordenone, è morto ieri precipitando con un piccolo Cessna biposto sulle Dolomiti di Sesto. Nell’incidente è morta anche la sua compagna, Michela Marconi, di 42 anni, anch’essa di Pordenone. L’aereo era decollato da Pordenone e stava rientrando quando è precipitato da un’altezza di tremila metri
BOLZANO
La passione per il volo che accomunava Claudio Rosset, 50 anni e Michela Marconi, 42, entrambi di Pordenone, si è trasformata ieri in tragedia fra le Dolomiti. Il loro aereo superleggero P92 Tecnam, con ai comandi l’architetto e politico di Pordenone si è schiantato sui ghiaioni sotto Cima Tre Scarperi.


Le sirene dei pompieri, appena 5 minuti dopo mezzogiorno di ieri, hanno rotto la quiete di un tranquillo sabato di fine estate a San Candido. Solo pochi minuti prima, all’aviosuperficie di Dobbiaco da dove il P92 Tecnam era decollato per l’ultima volta alle 11 e 38 esatte, avevano perso il contatto radio con il velivolo dell’Aeroclub La Comina di Pordenone, con ai comandi il cinquantunenne architetto e politico pordenonese e la sua compagna Michela Marconi, di nove anni più giovane di lui.


Un fatto quasi normale fra i monti - soprattutto se la quota di volo, come quella dei superleggeri, non è molto alta - ed al quale all’aviosuperficie non hanno per questo motivo dato molto peso. Invece il fiammante P92 Tecnam, siglato I-Umbe in onore del leader della Lega Umberto Bossi, forse troppo pesante per il volo in montagna che richiede maggior potenza ed agilità, proprio dalla bassa quota di volo ha avuto probabilmente i primi problemi.


Entrato a bassa quota e a una velocità altrettanto limitata in val Campo di Dentro, una laterale della Val di Sesto ai piedi della Cima dei Tre Scarperi - circostanza notata anche dai testimoni oculari che hanno visto il velivolo cercare invano una via d’uscita fra i monti prima di infilarsi nel vallone da cui poi hanno udito il boato dello schianto - il pilota si è trovato a dover riprendere quota in fretta senza avere il necessario motore a disposizione.


Così anche quella che agli occhi degli esperti pare essere stata una disperata virata, nel tentativo di ritornare indietro per uscire dalla valle, è stata frustrata da una corrente discendente che ha praticamente schiacciato verso il basso il velivolo, mandandolo a schiantarsi quasi di punta contro i pini mughi che ricoprono la base delle rocce.


Lo schianto non ha lasciato via di scampo a Claudio Rosset e a Michela Marconi, deceduti sul colpo, mentre il boato amplificato dal fondo della valle e la polvere sollevata dall’urto hanno richiamato nuovamente l’attenzione di coloro che, nella piana qualche centinaio di metri più in basso, avevano notato l’inusuale velocità e manovra del velivolo.


L’allarme, intuendo ciò che poteva essere successo, è stato immediato, lanciato dai testimoni dal vicinissimo rifugio Tre Scarperi, e ha mobilitato in un baleno gli uomini dei vigili del fuoco di San Candido e dell’Alta Pusteria, il Bergrettungsdienst di San Candido, l’elicottero di Aiut Alpin con il medico d’emergenza come pure polizia e carabinieri di San Candido.


Il sistema di ricerca Elt dell’elicottero di Aiut Alpin Dolomites ha rapidamente localizzato fra le rocce i resti del velivolo ma per pilota e passeggera, incastrati e sfigurati fra le lamiere della piccola cabina distrutta dall’impatto, non c’era più nulla da fare. Al medico d’emergenza non è rimasto altro che registrare il decesso dei due appassionati mentre per Bergrettungsdienst, vigili del fuoco ed Aiut Alpin Dolomites è iniziato il lungo e improbo lavoro di apertura della carlinga per il recupero dei corpi, operazione conclusa solo pochi minuti prima delle 19 con l’affidamento dei cadaveri, pietosamente composti nel sacco da recupero, alla cappella mortuaria.

Il velivolo verrà recuperato nei prossimi giorni, espletate le verifiche della commissione Tecnavia mentre il magistrato di turno ha disposto l’autopsia anche sul cadavere dello sfortunato pilota.


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