Porte aperte all’Università di Trieste: oltre 13 mila studenti iscritti
Fino a venerdì la tre giorni in cui l’ateneo accoglie i ragazzi delle superiori per l’orientamento. Il 75% arriva da fuori provincia e crescono anche le presenze internazionali
Migliaia di studenti dell’ultimo anno delle superiori che passano gioiosi da un’aula all’altra. Una folla giovane ed entusiasta che riempie l’atrio dell’edificio centrale di piazzale Europa. È l’effetto della tre giorni di “Porte aperte” all’Università di Trieste che, quest’anno, registra numeri notevoli.
Sono ben 13.020 le iscrizioni alle presentazioni dei corsi di primo livello, programmate tra mercoledì, giovedì e venerdì nel corpo centrale dell’ateneo, dei quali 5.605 solo ieri, giorno dedicato all’area Vita e Salute.
Molti hanno già le idee chiare su cosa fare nel post scuola, mentre altri si sono iscritti a tutti e tre giorni di open day, in modo da acquisire le maggiori conoscenze possibili su tutti i corsi di studi. La tre giorni è suddivisa in aree tematiche: dopo il via, ieri, con la presentazione appunto dei corsi dell’area Vita e Salute, si prosegue oggi con le Scienze Sociali e Umanistiche (3.831 iscrizioni) e infine domani con il settore tecnico-scientifico al quale parteciperanno in 3.584.
«L’enorme interesse suscitato da “Porte aperte 2024” premia l’impegno di UniTs nel saper rinnovare la propria offerta formativa e i servizi agli studenti – sottolinea Lucio Torelli, delegato all’Orientamento – nel corso della tre giorni i ragazzi ricevono dai docenti, dai tutor e dai professionisti dell’Ufficio Orientamento le informazioni necessarie per iscriversi e trarre il meglio dall’esperienza universitaria».
Molti gli studenti che arrivano dal resto d’Italia. «Abbiamo una forte connessione con le scuole della Regione – prosegue Torelli – ma al tempo stesso abbiamo tanti singoli ragazzi che provengono autonomamente da un po’ tutta Italia. A conferma di una delle caratteristiche principali dell’ateneo giuliano, ovvero il fatto che il 75% dei suoi studenti proviene da fuori provincia».
Tanti gli studenti italiani ma un occhio di riguardo anche nei confronti di quelli stranieri. «Ci sono molti studenti che provengono dall’Istria croata e slovena – spiega Torelli – a dimostrazione del fatto che puntiamo molto sull’internazionalizzazione, guardando soprattutto ai Paesi balcanici, realtà più vicina a noi sia geograficamente che storicamente».
La preoccupazione maggiore, legata al futuro, è quella del calo demografico. «Negli ultimi anni, nonostante in questo senso il trend sia in costante aumento, abbiamo sempre avuto una crescita nel numero degli iscritti – sottolinea Torelli –. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione con le scuole, con le quali c’è una forte sinergia che speriamo aumenti ulteriormente. Per questo uno dei nostri prossimi obiettivi è quello di andare a fare orientamento in tutte le scuole e non solo nei licei, in modo da dare l’opportunità di iscriversi in università anche a chi non viene dai licei, i cui studenti sono ora quelli maggiormente prevalenti fra gli iscritti». —
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