Porto petroli di Fiume, scogliera in rifacimento. Nell’area una stazione di rifornimento di Gnl
Partito l’intervento: il sito non era mai stato riattato dopo i danni
subiti durante la Seconda guerra mondiale. L’iniziativa dell’Authority
Macchinari e maestranze sono all’opera nel Porto petroli di Fiume. È un fatto a suo modo storico. Il sito infatti fu gravemente danneggiato dalle forze tedesche in ritirata (ma anche dagli Alleati) che lo fecero saltare in aria verso la fine della Seconda guerra mondiale affinché il nemico non potesse farne uso. E a poco più di ottant’ anni da quel tragico periodo, per la prima volta si sta procedendo al risanamento di questo scalo, la cui scogliera – semidistrutta – non fornisce alcuna protezione in presenza di forte moto ondoso, specialmente quando soffia lo scirocco.
I lavori di ricostruzione sono dunque cominciati con l’appalto affidato all’azienda Gami. Gli interventi, ha fatto sapere l’Autorità portuale di Fiume, avvengono esclusivamente da maone a bordo delle quali operano ruspe e lavoratori. «Grazie a questo metodo – ha riferito Denis Vukorepa, direttore della Port Authority – non si crea ulteriore pressione alla circolazione stradale, già intasata in questi ultimi mesi da numerosi lavori di scavo in città e nei dintorni». Stando a quanto ha spiegato Vukorepa, la ricostruzione della diga frangiflutti del Porto petroli va intesa quale prodromica per la possibile costruzione in loco di una stazione di rifornimento di gas naturale liquefatto per imbarcazioni. L’operazione, che consentirà allo scalo di riprendere il vecchio aspetto, comporterò un investimento di poco meno di un milione di euro (998 mila per la precisione), tutti a carico dell’Autorità portuale, come precisato da Vukorepa. «Abbiamo firmato il contratto con l’appaltatore il 2 agosto scorso», ha detto ancora il direttore: «In base al documento la ristrutturazione deve essere portata a compimento entro sei mesi e dunque agli inizi della prossima primavera il Porto petroli riavrà finalmente una diga in grado di tutelarlo da precarie condizioni meteomarine».
Il progetto riguarda 65 metri di scogliera, fortemente lesionata dalle mine fatte esplodere dai tedeschi prima di abbandonare Fiume, con danni provocati anche dai bombardamenti delle forze alleate contro il perimetro portuale. «La riparazione di questo porticciolo arriva dopo che per 79 anni non si era fatto nulla in tal senso – parole di Vukorepa – e rappresenta il primo passo verso l’approntamento, nell’area di Mlacca, di una stazione di erogazione di Gnl. È un progetto infrastrutturale che supera la mera importanza locale, in grado di garantire inoltre la diversificazione delle fonti di rifornimento di carburante, assicurando a Fiume e al Quarnero un significativo utile economico».
Il capoluogo regionale, quale centro di bunkeraggio marittimo di Gnl, dovrebbe così aggiungersi alle progettate stazioni che dovrebbero sorgere a Gaženica (Zara) e a Porto Tolero (Ploče), strutture che saranno gestite da Lng Hrvatska, l’azienda statale croata alla quale è affidato il rigassificatore galleggiante di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola di Veglia. Lng Hrvatska non ha ancora precisato quando dovrebbe entrare in funzione il centro di rifornimento di Porto Petroli, situato nell’ambito dell’ex raffineria Ina in Mlacca (Fiume). —
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