Positivi 14 sanitari a Gorizia e Monfalcone

Otto sono rimasti contagiati al San Polo, gli altri 6 nell’ambiente familiare. Pittioni (Asugi): «Situazione sotto controllo»
Daniele Pittioni
Daniele Pittioni

GORIZIA- Crescono i numeri dei positivi al Covid-19. Dappertutto. Anche fra i dipendenti e gli operatori sanitari che lavorano alacremente nei due ospedali di Gorizia e di Monfalcone, il San Giovanni di Dio e il San Polo. Sono loro ad essere in prima linea in questa difficile battaglia.

A tenere la contabilità e a fornire i numeri con grande trasparenza è Daniele Pittioni, direttore medico-ospedaliero e responsabile dei due nosocomi. Premette subito che «la situazione è perfettamente sotto controllo» e che «non ci sono motivi di cui essere preoccupati perché i protocolli sono stati rispettati alla lettera, con grande puntiglio».

I numeri. Ad oggi, risultano essere assenti per Covid-19 quattordici dipendenti dell’Asugi (Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina). Ma è necessario fare subito, anche per evitare pericolosi fraintendimenti, una distinzione. «Di questi 14 – spiega con chiarezza Pittioni – otto sono “nosocomiali”, ovvero hanno contratto il virus all’interno dell’ospedale e sono tutti concentrati al San Polo di Monfalcone mentre al San Giovanni di Dio di Gorizia non si registra alcuna positività».

E i restanti sei, assenti per malattia? «Si tratta di personale sanitario Asugi – aggiunge il dottor Pittioni – che ha contratto il morbo nell’ambiente familiare, perché erano già positivi la moglie o il marito, piuttosto che un figlio. Gli ospedali, insomma, non hanno nulla a che vedere con il virus».

In ogni caso, una volta riscontrate le positività, è scattato immediatamente il protocollo previsto in questi casi, con l’igienizzazione dei reparti in cui i dipendenti lavoravano e tutte le operazioni anti-contagio previste.

Inoltre, sono stati ricostruiti tutti i movimenti dei sanitari nell’ambito dell’opera di tracciamento. «Ripeto: tutta la procedura, ampiamente codificata, è stata attivata e non c’è alcun rischio né per i pazienti né per gli altri operatori», ci tiene a precisare ancora una volta Asugi. In questi casi, le Aziende sanitarie adottano le massime precauzioni e i controlli più accurati per evitare che il Covid-19 contagi, pericolosamente, i pazienti che, per definizione, sono soggetti deboli.

Qualche giorno fa era emersa la notizia della positività di una dottoressa del reparto di Medicina interna. «La professionista – aveva spiegato lo stesso Pittioni – è già a casa da alcuni giorni, con sintomatologia non importante. Stiamo facendo tutti i controlli del caso, attraverso l’effettuazione dei tamponi. Per adesso, tutti gli operatori sottoposti ai test sono risultati negativi. La situazione è perfettamente sotto controllo e non c’è nulla di cui preoccuparsi». 

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