Poste non attiva lo sportello dedicato a Ronchi, il sindaco: «Una mancanza di rispetto »
«La decisione di chiudere, per il suo ammodernamento, l’ufficio di via Fratelli Cervi, per la durata di almeno cinque mesi, dimostra la scelta di investire su Ronchi. Ma Poste italiane doveva mantenere l’impegno di attivare uno sportello dedicato e una sala consulenza all’ufficio postale di Monfalcone»

RONCHI DEI LEGIONARI Questa volta il sindaco non le manda a dire. La mancata attivazione di uno sportello dedicato all’utenza di Ronchi dei Legionari all’interno dell’ufficio postale centrale di Monfalcone non va davvero giù al primo cittadino. Nessuno, assicura, lo aveva informato di quello che definisce «un incomprensibile dietro front».
L’amministrazione comunale cerca così, da parte sua, di lenire i disagi con un nuovo servizio dedicato alla consegna delle carte d’identità elettroniche.
«A scanso di equivoci e di errate prese di posizione – sono le parole di Mauro Benvenuto – è bene chiarire, fin da subito, che la decisione di chiudere, per il suo ammodernamento, l’ufficio di via Fratelli Cervi, per la durata di almeno cinque mesi, è stata presa unicamente dal management di Poste Italiane, che, ricordo, è una società per azioni e che, sulla base della sua strategia aziendale di sviluppo, su Ronchi dei Legionari ha deciso di investire. Detto questo, però, ritengo del tutto inaccettabile che Poste Italiane prima annunci un impegno per attivare uno sportello dedicato e una sala consulenza all’ufficio postale di Monfalcone e, poi, non mantenga queste promesse, messe, tra l’altro, nero su bianco in una nota. Questa incoerenza ha creato e crea disagi e confusione tra i cittadini. La ritengo una grande mancanza di rispetto nei confronti della comunità ronchese».
L’amministrazione comunale ha quindi voluto mettere in campo un provvedimento per agevolare i propri cittadini nel periodo di chiusura dell’ufficio postale di Ronchi. La carta d’identità elettronica, infatti, non viene stampata e consegnata direttamente allo sportello al momento della richiesta, ma viene spedita tramite raccomandata, all’indirizzo indicato dal richiedente, indicativamente entro sei giorni lavorativi dalla richiesta, e ciò direttamente dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Visto che, in caso di assenza del destinatario, la busta con il documento va in giacenza all’ufficio postale, e considerata per l’appunto la chiusura per lavori dell’ufficio postale cittadino, lo sportello che si occupa del rilascio delle carte d’identità elettroniche del palazzo municipale ha già attivato la possibilità, per tutta la durata di chiusura degli sportelli postali ronchesi, di richiedere la consegna del documento direttamente in Municipio, in modo da ridurre, nei limiti del possibile, i disagi per i cittadini.
«Si tratta di un piccolo gesto concreto che il Comune ha messo in campo sin da subito, proprio per essere vicini ai residenti. È deludente, però, vedere come parte delle forze di opposizione presenti in Consiglio comunale utilizzi questa situazione solo per attaccare il mio operato. Le critiche possono essere costruttive solo se sono fondate e se tengono conto dei fatti, delle responsabilità e delle situazioni reali. Non sono certamente costruttive – chiosa Benvenuto – le bordate di cui siamo stati oggetto in queste ore. È demagogia, non è certo amministrare una città. In questo modo non si aiuta a superare i problemi, ma si insulta e basta». —
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