Pozzi artesiani, piano per gli usi domestici

SAN GIORGIO DI NOGARO. La Giunta regionale ha costituito ieri il tavolo tecnico che avrà il compito di individuare una disciplina il più possibile condivisa per gli utilizzi domestici dei pozzi da...

SAN GIORGIO DI NOGARO. La Giunta regionale ha costituito ieri il tavolo tecnico che avrà il compito di individuare una disciplina il più possibile condivisa per gli utilizzi domestici dei pozzi da parte della popolazione nella Bassa friulana e della Pianura pordenonese.

In molti Comuni di quest’area, sprovvisti della rete di acquedotto, i pozzi a uso domestico rappresentano la sola fonte di approvvigionamento di acqua potabile al servizio di singoli edifici. Questi utilizzi spesso provengono da pozzi artesiani che emungono l’acqua dagli acquiferi in pressione.

L’istituzione del tavolo è prevista dalle norme d’attuazione del progetto di Piano regionale di tutela delle acque, che è stato approvato dalla Giunta regionale.

Il tavolo tecnico, in particolare, ha il compito di determinare il volume medio giornaliero o i volumi massimi prelevabili annualmente dal singolo pozzo artesiano ad uso domestico, nonchè di avviare una sperimentazione finalizzata a verificare gli effetti dell’applicazione del dispositivo di regolazione del flusso atto ad impedire l’esercizio a getto continuo e, infine, di definire le prescrizioni tecniche per la terebrazione di nuovi pozzi.

Il tavolo, coordinato dalla Regione, sarà composto dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, dalle Consulte d’ambito territoriale ottimale competenti sulle aree interessate da prevalenti utilizzi domestici, dai gestori del servizio idrico integrato che operano su tali aree, da due Comuni della Bassa Pianura friulana e due Comuni della Bassa Pianura pordenonese scelti dagli enti locali interessati, da due associazioni ambientaliste designate da quelle riconosciute a livello nazionale e dall’Università di Trieste.

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