Il Pranzo di Natale debutta in carcere a Gorizia con la chef Canzoneri
Fondamentale il ruolo del volontariato con il Club di Gorizia Europea – Inner Wheel Italia, in sinergia con Confcommercio Gorizia, che ha raccolto e coordinato la disponibilità di numerose attività

Un profumo ha attraversato corridoi e spazi che raramente conoscono l’attesa della festa. È entrato nelle sezioni, ha superato porte e cancelli, si è insinuato in luoghi dove il tempo di solito pesa più dei giorni. È l’aroma di piatti tipici del territorio, curati e condivisi, certo, ma anche di qualcosa di meno tangibile eppure non meno fragrante: il gusto dell’incontro, della relazione, della comprensione senza pregiudizi.
Per qualche ora, alla Casa circondariale “Angiolo Bigazzi” di via Barzellini, il Natale è entrato davvero, sedendosi a tavola insieme ai detenuti, ai volontari, agli operatori e alla polizia penitenziaria.
Il carcere di Gorizia ha ospitato un pranzo comunitario natalizio nell’ambito del progetto nazionale “L’Altra Cucina… per un Pranzo d’Amore”: si è svolto nella sala teatro impreziosita dallo splendido presepe allestito dagli stessi detenuti. Protagonisti della giornata sono stati la chef Chiara Canzoneri, de La Chincaglieria Gastronomica, ed Elia Zappulla, che hanno guidato l’esperienza culinaria insieme a una rete di realtà del territorio, valorizzando piatti legati alla tradizione locale: risotto mantecato con zucca al forno, cipolla caramellata e formadi frant. E poi rotolo di pollo farcito con carne di cortile e radicchio. E ancora, pasta e l’immancabile ljubljanska. Loro, i detenuti, si sono alternati nel servizio, hanno scherzato, si sono raccontati.
«La cucina, quando è autentica, non si limita a nutrire: ascolta, accoglie, crea relazioni», ha spiegato emozionata Canzoneri. Fondamentale il ruolo del volontariato con il Club di Gorizia Europea – Inner Wheel Italia, rappresentato da Rosanna Clarig e dalle sue collaboratrici, in sinergia con Confcommercio Gorizia, che ha raccolto e coordinato la disponibilità di numerose attività: i ristoranti e trattorie da Turri, Ponte Calvario, Primosig, Da Gianni, Cooking Paola, Gorizia Tal Scartozo, Pizza Connection, pizzeria Al Lampione, Marzoli & Nanut. Un lavoro corale.
«Per il nostro istituto è stata una prima volta assoluta», ha sottolineato la direttrice della Casa circondariale di Gorizia, Caterina Leva, parlando di «un debutto importante, che ha richiesto impegno e responsabilità».
Un valore condiviso anche da Margherita Venturoli, funzionario giuridico pedagogico, che ha evidenziato come il pranzo abbia rappresentato «un’occasione concreta per rimettere al centro la persona, ricordando che la pena non può annullare la dignità, e che la società deve ricordare che queste persone esistono». All’iniziativa hanno preso parte, fra gli altri, l’arcivescovo Carlo Redaelli e il garante don Alberto De Nadai. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo








