Pratali Maffei: «Io l’autore degli adesivi Vergogna!»

Avrebbe voluto “costituirsi” ai vigili urbani di Gorizia. Ma gli uffici, ieri mattina, erano sguarniti di personale. Nel frattempo, ha deciso di confessare tutto alla redazione de “Il Piccolo”, ieri mattina, dopo aver letto il nostro servizio.
Sergio Pratali Maffei, professore associato al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli studi di Trieste, fa sapere di essere stato lui a realizzare e ad appiccicare gli adesivi circolari “Vergogna!” in mezza città. «Perché questa confessione? Per evitare lo sperpero di denaro pubblico alla ricerca del vandalo», spiega. «Peraltro, chiedo al Comune e ai vigili urbani di sospendere ogni tipo di indagine perché l’autore è il sottoscritto. E chiedo anche di lasciare stare le tipografie cittadine perché questi bollini sono il frutto di un mio ordine effettuato online. Ne ho fatti realizzare 1.600 e mi sono costati 200 euro. Se li ho appiccicati tutti? No. Ma sto continuando nella mia opera».
Perché quest’iniziativa? Pratali Maffei, noto anche per essere stato uno dei pensatori delle liste civiche a sostegno di Federico Portelli sindaco, fa una premessa. Si dichiara «pacifista, anti-fascista e democratico» ma anche un «anarchico individualista». «La mia è ed è stata un’azione pacifica. Quegli adesivi sono un richiamo alla scandalosa vicenda dell’ultimo Consiglio comunale dove la maggioranza di centrodestra si è rifiutata di confrontarsi con i cittadini. È stato detto che è stata sospesa la democrazia. E io sono perfettamente d’accordo. Questa è una vicenda che non deve cadere nell’oblio e quegli adesivi servono a tenere accesa la memoria».
Eppure, quel bollino aveva fatto allungare un’ombra sul Forum Gorizia visto che un logo simile appare sul profilo Facebook del capogruppo Andrea Picco. «Semplicemente, ho preso ispirazione da quel simbolo circolare - spiega il professore -. In più, nel mio adesivo, c’è il punto esclamativo che richiama la scritta che fu esposta in Consiglio comunale e anche il carattere ha qualche differenza rispetto a quello utilizzato da Picco».
Pratali ricorda di aver svolto, nel passato, attività politica e sottolinea anche che una grossa concentrazione di adesivi è nell’area della galleria Bombi. «Vi siete chiesti i motivi? Ritengo che riaprire il tunnel sia un errore madornale». E fra le “vergogne” di Gorizia, il professore inserisce anche le vicende di Villa Louise e di Casa Rassauer.
«Penso di aver commesso un illecito amministrativo. Mi confronterò con il mio avvocato». Nel pomeriggio, poi, Pratali Maffei è riuscito a far verbalizzare la sua “confessione” al comando della Polizia locale davanti al vicecomandante Paolo Paesini. Svelato il giallo. —
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