Precari storici a rischio in otto scuole comunali

L’Usb denuncia la volontà della giunta di esternalizzare pulizie e assistenza  già dal prossimo settembre. Cgil, Cisl e Uil annunciano mobilitazioni e proteste

Servizi esternalizzati, con conseguenze rischio di scadimento dell’offerta all’utenza, all’interno di otto scuole comunali già a partire dal prossimo settembre. È l’allarme lanciato dagli esponenti Usb Pubblico impiego. Il sindacato si dice preoccupato sia per il futuro dei lavoratori, sia per i bambini e le loro famiglie, e annuncia proteste e mobilitazioni. Linea condivisa anche da Cgil, Cisl e Uil, che ieri si sono riuniti proprio per esaminare la situazione. «L’amministrazione ha da poco licenziato una bozza di provvedimento contenente la cessione a terzi delle attività assicurate dal personale ausiliario in due scuole dell’infanzia e in sei nidi per l’ anno scolastico 2018/2019. Abbiamo avuto così conferma - spiegano Maria Pellizzari e Carlo Iernetti di Usb - di quanto già intuito l’anno scorso, e cioè che questa giunta, nonostante le dichiarazioni di principio enunciate in campagna elettorale, e ripetute di recente anche in Consiglio comunale, non ha intenzione di stabilizzare i lavoratori precari e garantire così continuità ai servizi educativi e scolastici comunali. Al contrario dimostra di voler procedere verso un sempre più ampio ricorso agli appalti. Lo scorso agosto, con una motivazione pretestuosa, l’amministrazione aveva esternalizzato il servizio di ausiliarietà in due scuole dell’infanzia e, in risposta alle proteste delle lavoratrici e alle critiche dei sindacati, l’assessore Brandi aveva risposto che l’operazione era dovuta ad “una temporanea emergenza” e che non sarebbe stata ripetuta in futuro. Oggi invece viene riproposta estendendola anche ad altri sei nidi». Secondo i sindacati la decisione nuoce alle lavoratrici ma anche alle famiglie. «È una scelta che la giunta fa a spese del personale e dell’utenza. Decine di lavoratrici precarie - evidenziano in una nota - che aspirano a una doverosa stabilizzazione, rischiano infatti di rimanere a casa, sostituite da altro personale ancora più precario e sottopagato. La continuità dei servizi verrà sacrificata per risparmiare qualche spicciolo».

Usb dichiara la sua totale contrarietà alla decisione e invita alla mobilitazione tutto il personale. D’accordo con il sindacato anche Walter Giani (Cisl), Virgilio Toso (Cgil) e Christian Schiraldi (Uil), che proprio ieri si sono riuniti per discutere sulla questione, dopo aver espresso anche nei mesi scorsi una forte preoccupazione. «La notizia ha creato uno stato di grande agitazione - dicono - anche perché questa decisione arriva in un periodo prossimo alle chiusure dei servizi educativi, in un momento dove è particolarmente difficile dialogare con i lavoratori. Ovviamente noi siamo contrarie a ogni forma di esternalizzazione, ma ancora più nei servizi educativi, dove è fondamentale la continuità, perché i bambini hanno bisogno di avere vicino volti conosciuti e sappiamo che nelle cooperative si assiste spesso a un continuo turn over. Scegliere di appaltare - sottolineano - è un depauperamento della qualità del servizio offerto e non sappiamo dove si andrà a finire, visto che le promesse fatte mesi fa. Ci risentimao di sentire nei prossimi giorni il personale coinvolto - concludono - e di organizzare eventuali proteste se la situazione, come previsto, potrà creare disagi». Accuse e considerazioni a cui, per ora, l’assessore Angela Brandi ha scelto di non replicare, riservandosi di farlo nelle prossime ore.

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