Il prefetto dispone più controlli a Monfalcone

L’esito del Comitato per la sicurezza richiesto dal Comune. Maggiore vigilanza anche a Cormons

Tiziana Carpinelli
Una pattuglia a piedi di sera nella zona di via Serenissima a Monfalcone
Una pattuglia a piedi di sera nella zona di via Serenissima a Monfalcone

La rotta, in materia di sicurezza, la traccia la prefetta. Primo: intensificazione, a Monfalcone, dei servizi di controllo da parte delle forze di polizia, soprattutto in orario serale e notturno.

Ma il questore, su questo, ha già dato immediata risposta con l’istituzione di una stazione mobile nei punti più sensibili della città, a partire da via Serenissima.

La novità dello scorso week-end infatti «si protrarrà finché se ne ravviserà necessità». Lo conferma Luigi Di Ruscio.

Secondo: la prefetta Ester Fedullo ha assicurato il suo «interessamento» al Ministero per portare a casa l’incremento di risorse umane necessario proprio alle forze di polizia sul territorio, «gravemente assorbite nei servizi di controllo delle frontiere a seguito della perdurante sospensione del trattato di Schengen e nella vigilanza al Cpr di Gradisca».

La rappresentante territoriale del governo, che lunedì alle 10 ha convocato, com’è nelle sue facoltà, il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove si sono affacciati il vicesindaco reggente di Monfalcone Antonio Garritani e l’europarlamentare Anna Cisint, scortati dal comandante della Municipale Rudi Bagatto, ha fornito un quadro sull’andamento della delittuosità nell’ultimo biennio, con un focus sui reati che maggiormente incidono sulla percezione di sicurezza dei cittadini.

Il tavolo di lunedì in Prefettura a Gorizia
Il tavolo di lunedì in Prefettura a Gorizia

È emersa, a fronte di una limitata crescita delle denunce per alcune fattispecie – tra cui furti, rapine, truffe e reati legati al traffico di stupefacenti –, un «rafforzamento dell’attività repressiva delle forze dell’ordine che ha condotto a importanti risultati in termini di individuazione degli autori».

Da rammentare che il Comitato era stato richiesto dall’ente proprio a fronte della recrudescenza di alcuni fenomeni, tant’è che pure ieri la delegazione comunale ha evidenziato «criticità» esprimendo una crescente percezione di insicurezza e allarme da parte della comunità. La conclusione prefettizia è che «pur prendendo atto che il territorio non presenta particolari allarmi sotto il profilo della criminalità» sia «necessario operare in maniera sinergica per costruire un sistema di sicurezza urbana che veda protagonisti i sindaci insieme alle forze di polizia nel comune obiettivo di mantenere elevati gli standard di tranquillità sociale e di giusta convivenza civile».

Il presidio mobile (Foto Katia Bonaventura)
Il presidio mobile (Foto Katia Bonaventura)

Nel corso del tavolo si è presa in esame pure la situazione di Cormons, dove Fedullo ha stabilito di «incrementare la vigilanza dinamica» e a fronte di ripetuti tentativi di furto provvedere all’installazione di ulteriori telecamere di videosorveglianza, a deterrenza dei reati predatori e a tutela degli esercizi commerciali.

Soddisfazione è stata espressa dal Comune, che ha consegnato un “promemoria” in vista dell’arrivo del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni, in visita istituzionale il 30 gennaio.

«Obiettivo di fondo è quello del significativo potenziamento degli organi dei diversi corpi impegnati sul territorio – ha sottolineato Cisint – che va gestito incrementando il personale indipendentemente da quello necessario, così da non sguarnire il presidio per i controlli di Schengen e al Cpr di Gradisca». Ciò anche «in virtù della specifica complessità del territorio monfalconese, sia dal punto di vista economico che demografico e sociale», oltre alla sua posizione strategica rispetto a collegamenti e logistica.

Per Cisint, anche «il questore e i vertici di Carabinieri e Guardia di finanza hanno condiviso quest’impostazione al fine di assicurare un adeguato presidio per una copertura nell’intero arco giornaliero, come indicato dal Comune». Il vicesindaco reggente Garritani ha espresso l’apprezzamento per il fatto che dopo i recenti fatti di cronaca, con protagonisti gruppi di giovani, sia stata posizionata in centro la stazione mobile.

La conclusione, per l’ente, l’ha tirata Cisint: «L’aver avviato un’azione di rispetto della legalità a partire dalle norme urbanistiche sta facendo emergere una realtà preoccupante per il diffondersi dei rischi di ordine pubblico e terrorismo connessi al radicalismo islamico, nonché per l’applicazione della Sharia in contrasto con l’ordinamento italiano».

Ma pure «fenomeni di illegalità che richiedono la riattivazione di un Protocollo di legalità con Fincantieri». Rientrano fra questi i casi, sempre stando a Cisint, di «evasione fiscale legata agli affitti abusivi per gli stranieri e tutte quelle situazioni ormai non più episodiche che vanno dalle estorsioni al caporalato, alla falsificazione del corsi per gli attestati sulla sicurezza».—

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