Proteste Pro Pal nel giorno della Barcolana: “Gli attacchi continuano”
“Nonostante l’accordo di pace gli attacchi e l’occupazione continuano”. Le iniziative di protesta sono scattate domenica di prima mattina con un presidio in piazza della Borsa

Nei giorni scorsi i Pro Pal avevano annunciato un'azione di disturbo nei confronti della Barcolana, ritenendo "inaccettabile" una festa dinnanzi alla situazione a Gaza.
Così questa mattina, la domenica della regata, dalle 9 alle 13 una cinquantina di manifestanti si è radunata in piazza della Borsa animando un presidio in nome del popolo palestinese.
Nel corso della mattinata è stato srotolato uno striscione dal tetto di Palazzo Carciotti, lo storico edificio affacciato alle Rive di Trieste che è attualmente in fase di riqualificazione. Lo striscione è stato poi rimosso dai Vigili del fuoco. Un altro striscione è stato esposto lungo la strada panoramica della Napoleonica, in Carso.
Una barca in rappresentanza della Flotilla con issata la bandiera della Palestina è apparsa alla Barcolana in mare.
I motivi della protesta
"Nonostante la firma del cosiddetto accordo di pace continuano gli attacchi e l'occupazione coloniale da parte di Israele. Il cessate il fuoco non basta: i crimini sionisti continuano. Per questo motivo anche oggi scendiamo in piazza al fianco del popolo palestinese, in questa Barcolana sempre più costruita a misura di ricchi e turisti. Un evento sempre meno popolare, in cui l'assurda presenza di forze militari e di polizia è sempre più pervasiva, in linea con il tentativo degli stati europei di normalizzare la guerra".
Il presidio
Le forme di protesta sono scattate verso le 9 si diceva in Piazza della Borsa, vicino ai primi stand del Villaggio Barcolana che si estende poi in piazza Unità e lungo le Rive.
L'allerta è alta, anche perché non si è esclude l'arrivo di persone appartenenti a gruppi organizzati di antagonisti da fuori Trieste.
La piazza è apparsa subito circondata da un numero considerevole di agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Polizia locale, oltre che dai mezzi blindati dei Reparti mobili della Polizia. L'ordine di servizio, per le forze dell'ordine, è di non far passare i manifestanti: non possono superare la cintura della Polizia e non è inoltre permesso alcun corteo.

Alle 10.05 un gruppo ha tentato di superare il cordone di Polizia ed è stato subito respinto. Le forze dell'ordine si sono dunque attrezzate con un numero superiore di agenti e militari che hanno impugnato scudi e indossato i caschi perché i manifestanti venissero fermati.
Atteso l'arrivo di Battaglioni dei Carabinieri e Reparti mobili della Polizia perché altri gruppi hanno tentato di passare da altre zone, tra cui piazza Tommaseo.
Intorno alle 13 i manifestanti hanno concluso il presidio in piazza della Borsa. Le forze dell'ordine hanno aperto il cordone di protezione lasciando defluire i presenti.
In quel frangente si sono create alcune tensioni con i passanti, dissolte rapidamente
I manifestanti si sono incamminati lungo Corso Italia, pedinati dalla Digos.
I Carabinieri nel frattempo hanno sbarrato l'accesso a piazza della Borsa sul lato di galleria Protti.
Uno striscione per la Palestina a Palazzo Carciotti

Poco dopo il presidio in Piazza della Borsa, poco più in là, lungo le Rive di Trieste, uno striscione per la Palestina è stato srotolato dal tetto di palazzo Carciotti. Lo striscione è stato successivamente rimosso dai Vigili del fuoco.
Un altro striscione sulla Napoleonica in Carso

Un altro striscione è stato esposto lungo la strada panoramica della Napoleonica, in Carso.
Una barca della Flotilla in regata

Nel frattempo una barca in rappresentanza della Sumud Flotilla è presente anche alla Barcolana in mare.
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