Pressing sul ministero per abbattere i ruderi

Gorizia insiste con Roma sulla questione ruderi. E' un pressing alto e continuo, una vera e propria marcatura a uomo ormai, quella che il Comune sta attuando con le istituzioni ai più alti livelli per cercare di sbloccare la paradossale situazioni degli edifici fatiscenti ma intoccabili in centro città. Pur senza vestire necessariamente i panni dell'allenatore o del tattico, ed uscendo dalla metafora calcistica, il sindaco Ettore Romoli non sta mollando la presa sulla questione, e dopo aver chiuso l'anno consegnando al Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali Antimo Cesaro un dossier sull'ex deposito dei tram, sulla vecchia sala cinematografica della Stella Matutina e sulla casa di via Morelli, ora ha iniziato il 2017 tenendo caldi i contatti con il Ministero.
«E non ho intenzione di fermarmi fino a che la situazione non sarà chiarita - spiega il primo cittadino di Gorizia -. Al momento non ho ancora avuto una risposta dal Sottosegretario, i contatti sono continui ma non c'è stata l'opportunità di approfondire il discorso. Continuerò a fare pressione per ottenere il risultato che tutti speriamo, e quanto prima conto di poter arrivare al dunque, specie per il rudere di via Morelli che rappresenta il caso più scandaloso in assoluto, in pieno centro città».
L'obiettivo di Romoli è quello di riuscire a sbloccare la situazione dei tre edifici vincolati (senza particolare logica o motivazione) dalla Soprintendenza almeno entro la fine del suo mandato, per poter liberare la città da altrettanti controsensi.
Alla fine di novembre, come avevamo raccontato allora sul nostro giornale, Romoli aveva consegnato al Sottosegretario Cesaro un documento nel quale illustrava la storia dei tre ruderi e chiedeva un intervento presso la Soprintendenza, perché si possa arrivare finalmente alla demolizione.
«Impedire a chi di dovere di demolire questi "ruderi" significa, a mio parere, vanificare l'importante impegno che questa Amministrazione ha posto in essere nel corso dei suoi mandati per riqualificare le vie, le strade e le piazze cittadine - si leggeva nella lettera del sindaco -, nel tentativo di rendere Gorizia una città accogliente e piacevole per i suoi residenti ed i turisti». m.b.
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