Pressione fiscale in Slovenia al 13% in meno

Poniamo che un’impresa guadagni 250mila euro. In Italia, al netto delle imposte, incamera 171.500. La stessa azienda, appena oltre il confine, in Slovenia, porta a casa 187.500 euro. Perché? La...
Poniamo che un’impresa guadagni 250mila euro. In Italia, al netto delle imposte, incamera 171.500. La stessa azienda, appena oltre il confine, in Slovenia, porta a casa 187.500 euro. Perché? La pressione fiscale per le aziende del Goriziano, rispetto alle concorrenti d'oltreconfine, è superiore del 13 per cento. A puntare la lente d'ingrandimento su questo, complesso tema sono i commercialisti Vittorio Pella e Piergiorgio Strizzolo.


Il costo del lavoro a Gorizia è superiore di circa il 45% rispetto a quello in Slovenia e una pressione fiscale per le società di capitali maggiore del 13%. Questi gli svantaggi fiscali contro cui devono quotidianamente combattere le imprese della nostra provincia a ridosso del confine con la Slovenia: grandi differenze che appaiono paradossali, se si pensa che Italia e Slovenia sono entrambi Paesi membri dell'Ue. «La vicinanza della provincia di Gorizia a due Stati dell'Ue, Austria e Slovenia, è diventata fattore di svantaggio competitivo per i soggetti economici dell'Isontino, a causa del differente costo del lavoro e delle riduzioni delle aliquote fiscali operate dai citati Stati, che sono diventate notevolmente inferiori a quelle italiane», sentenziano i due commercialisti. Che entrano nel merito: «In Italia, attualmente, due sono le imposte a cui è sottoposto il reddito d'impresa prodotto dalle società di capitali: l'Ires (Imposta sul reddito delle società) e l'Irap (Imposta regionale sulle attività produttive). Le attuali aliquote d'imposta - spiegano Pella e Strizzolo - sono pari al 27,50% per quanto riguarda l'Ires e al 3,90% per quanto riguarda l'Irap (seppur con basi imponibili diverse), per un carico fiscale complessivo "teorico" sul reddito prodotto pari al 31,40%. (fr.fa.)




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