Prima il “terlis” e poi si timbra, mai cambiata questa regola
Prima si indossa il “terlis” e poi si timbra il cartellino: è sempre stato così in Fincantieri a Panzano. Non è mai esistito un accordo in base al quale il “cambio tuta” rientrasse nell’orario di lavoro. Le regole sulla timbratura nello stabilimento sono sempre state le stesse. Sono questi i termini esatti della vertenza rispetto alla ricostruzione riportata ieri.
Non c’è stato quindi alcun cambiamento tra 2006 e 2007, quando cioé è entrato in funzione il nuovo spogliatoio, realizzato all’esterno del nuovo ingresso al cantiere navale di Panzano, soppiantandone altri quattro all’interno dello stabilimento, che all’epoca si trovavano in condizioni pessime. Prima dell’apertura del nuovo spogliatoio, però, come ricorda qualche vecchio cantierino, la prassi poteva essere diversa.
A permetterlo non era però certo l’azienda, che se “pizzicava” i lavoratori li richiamava all’ordine, ma in qualche modo la collocazione logistica degli spogliatoi e dei posti di timbratura, entrambi molto vicini ai luoghi di lavoro degli operai. «Di fatto, molti timbravano e poi si cambiavano, perché tanto per raggiungere il posto di lavoro ci si metteva pochissimo», dice un ex lavoratore dello stabilimento.
Se alla mattina il danno arrecato all’azienda si poteva aggirare sui 5 minuti sottratti al lavoro, il discorso era più impattante al pomeriggio. «Sì, anche al pomeriggio c’era chi prima si lavava e si cambiava, e poi timbrava alle 17 già pronto per uscire», spiega un altro lavoratore. Quanto è poi divenuto impossibile con il nuovo spogliatoio, troppo distante dai luoghi di produzione. Non a caso l’apertura dello spogliatoio ha fatto il paio con l’introduzione dei trasporti interni, effettuati utilizzando dei bus.(la.bl.)
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