Primato italiano per le vernici Jotun

Primato in Italia: perchè, se si classificano le imprese produttrici di vernice in base all’utilizzo industria/mare a esclusione delle attività edilizie, Jotun sale sul posto più alto del podio tricolore. Una posizione che l’azienda triestina, con sede alle Noghere, ha conseguito nel corso di quest’anno, ottenendo settembre-su-settembre un fatturato record di 30,7 milioni di euro. Lo scorso anno erano 28,8 milioni.
Risultato che l’amministratore delegato Vittorio Pedicchio reputa «molto buono, se si pensa che solo due anni i ricavi erano attestati a 23 milioni, questo significa che in un lasso di tempo piuttosto breve siamo cresciuti quasi del 30%». Un modo piacevole per festeggiare il venticinquesimo genetliaco dell’azienda, che ha 44 dipendenti e che opera a livello commerciale attraverso 17 distributori e 10 agenti monomandatari.
Jotun Italia è la controllata della multinazionale norvegese che presidia, oltre al mercato domestico, l’area adriatica (Slovenia, Croazia, Montenegro, Macedonia, Bosnia, Serbia, Albania), Svizzera, Malta. L’aumento dei ricavi ha bruciato le tappe dei programmi aziendali, secondo i quali per il traguardo dei 30 milioni si sarebbe dovuto aspettare addirittura il 2017.
A spingere verso il miglior risultato acquisitivo nella giovane storia di Jotun Italia sono alcune commesse, che Pedicchio reputa prestigiose dal punto di vista della rilevanza progettuale. La prima è di carattere industriale: si tratta dell’impianto petrolifero Eni in Val d’Agri (Basilicata), una fornitura da 2 milioni relativa a un prodotto definito “intumescente” ossia - spiega Pedicchio - «resistente al fuoco, capace di garantire la massima sicurezza». Prodotto applicato su 7 mila metri quadrati, utilizzando 186 mila chilogrammi di vernice.
L’altro ordinativo di fascia alta riguarda le due nuove unità passeggeri che Msc ha commissionato a Fincantieri e che saranno realizzate a Monfalcone. «Finora - riprende Pedicchio - eravamo i primi fornitori di vernici per la flotta container di Gianluigi Aponte. Adesso, dopo che Msc ha diversificato l’abituale costruttore “cruise”, quindi non più solo i francesi Chantiers de l’Atlantique ma anche Fincantieri, si è aperta anche la prospettiva crocieristica».
Un altro settore, che Jotun tiene sotto monitoraggio e che ha dato soddisfazioni alla fabbrica triestina, concerne yacht e mega-yacht. Soprattutto in quest’ultimo segmento, che contiene natanti oltre i 30 metri, Jotun annovera clienti importanti come Rossinavi, Azimut Benetti, Crn Ferretti.
Carenaggi, protezione industriale, yachting: Pedicchio cerca di muoversi ad ampio raggio, per diversificare quanto più possibile terra/mare. Con un occhio attento anche all’ex Jugoslavia, soprattutto a Serbia e Bosnia, dove sono in corso trattative interessanti. Si negoziano ordini per un milione di euro. «Ma metteremo piede in quei mercati - precisa infine Pedicchio -solo se ci sarà sicurezza del credito».
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