Primi profughi dalla Libia, in 16 alloggiati a Sistiana
Somali, eritrei e un sudanese: sbarcati a Lampedusa, sono sistemati in un hotel Hanno chiesto asilo politico: «Bellissimo stare qui dopo ciò che abbiamo passato»

SISTIANA. Sono arrivati in provincia di Trieste i primi profughi della guerra libica. Sono sedici immigrati (dieci somali, cinque eritrei e un sudanese) giunti qualche settimana fa a Lampedusa su un uno dei tanti barconi provenienti dalla Libia.
Sette donne e nove uomini: sono alloggiati nella dependance dell’hotel “Ai sette Nani” di Sistiana che si trova lungo la statale nel comune di Duino Aurisina dove, l’altra notte, sono arrivati trasportati da un pullman - noleggiato dalla Protezione civile di Palmanova - proveniente dal porto di Genova. Lì i profughi erano stati sbarcati da una nave giunta dalla Calabria. Prima si trovavano al Cie di Pozzallo in provincia di Reggio Calabria.
I sedici al Centro di accoglienza e identificazione del paese del sud, durante la loro permanenza, avevano chiesto l’asilo politico. Così rimarranno a Duino fino a quando la commissione nazionale avrà deciso se accogliere la loro richiesta. Si parla di un’attesa di diversi mesi. «Stare qui dopo quello che abbiamo passato è davvero bellissimo. Ma ora vogliamo darci da fare per inserirci al più presto», spiega Abdyhakim Mohamed, uno dei somali ospiti della struttura triestina.
«Sono ospiti, non sono prigionieri. È gente che ha sofferto, che ha visto morire i loro compagni di viaggio», dice il titolare dell’albergo di Sistiana per nulla preoccupato dell’impatto della presenza dei profughi sulla consueta clientela. Aggiunge: «Sono convinto che non scapperanno». Sono stati accolti, potranno finalmente dormire su un letto e consumare un pasto dopo tante sofferenze.
«Daremo una mano a queste persone. Domani (oggi, ndr) la Caritas verrà a trovarli. So che c’è una donna in stato di gravidanza che sarà assistita da un medico. Ho già disposto l’intervento delle assistenti sociali», annuncia Giorgio Ret, sindaco di Duino Aurisina. Ieri pomeriggio era presente a un incontro operativo organizzato dall’Anci (Associazione nazionale comuni d’Italia), al quale hanno partecipato molti sindaci della regione. «In Friuli Venezia Giulia sono arrivate circa 150 persone, tutte alloggiate provvisoriamente in strutture ricettive. In un secondo momento, mi hanno spiegato in Prefettura, troveranno altre sistemazioni», dice ancora Ret.
La scelta di ospitare i profughi nell’albergo di Sistiana rientra nelle strategie del piano a suo tempo presentato dal ministro degli Interni Roberto Maroni. Il numero tutto sommato modesto (16 persone a Duino), fanno osservare in Prefettura, è stato infatti deciso proprio per evitare impatti devastanti con il tessuto urbano e sociale. «L’azione - precisano all’ufficio attivato al Commissariato di governo per la questione immigrazione dalla Libia - tiene proprio conto dell’esigenza di parcellizzare il più possibile i numeri degli immigrati sul territorio in modo tale da favorire facili convivenze con la popolazione locale».
Una situazione ben diversa da quella che nello scorso mese di marzo era stata definita dallo stesso ministro degli Interni, il quale aveva indicato la caserma di Borgo Grotta Gigante, nel comune di Sgonico, come uno dei tredici centri dove l’Italia poteva ospitare all’epoca, si era detto «immediatamente», i profughi della Libia. Così la proposta della caserma dismessa è stata provvisoriamente accantonata ed è stato dato spazio al nuovo piano che prevede appunto una distribuzione «parcellizzata» dei profughi nel territorio di ogni regione italiana.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo