Pro loco senza pace Del Prete si dimette

Alla base motivi personali ma si parla anche di divergenze «Ho rilanciato il sodalizio di Ronchi dopo mesi burrascosi»



Non c’è davvero pace per la Pro loco di Ronchi dei Legionari. A meno di un anno dalla sua elezione, il presidente Giovanni Del Prete, nel corso della riunione del direttivo svoltasi mercoledì sera, ha rassegnato le dimissioni immediate e irrevocabili. Alla base di questa decisione ci sarebbero motivazioni del tutto personali. Del Prete, che ha solo 21 anni, ha deciso di proseguire negli studi universitari e, ricordiamolo, è anche consigliere comunale nella lista di Insieme per Ronchi.

Ma nelle pieghe di questa sua uscita di scena potrebbe trovarsi anche qualche divergenza di opinione con il consiglio direttivo che, ora, rimane in carica retto dalla vicepresidente, Patrizia Pallaro, sino alla prossima assemblea generale dei soci. Si ripete, dunque, un copione già seguito nel passato, prima con la volontà di ricandidarsi di Giovanni Bertossi, poi con la decisione di Valter Tomaduz di concludere anzitempo il suo mandato. Proprio allora ci vollero settimane e settimane prima di trovare qualcuno disposto a reggere le sorti della storica associazione nata nel 1967. Cu fu pure il rischio che, nel recente passato, essa chiudesse per sempre e, in effetti, la palla passò più volte all’amministrazione comunale che si trovò nel non facile compito di sistemare tutti i tasselli di un mosaico dalla composizione complicata.

Del Prete, dunque, lascia e lascia certamente con grande rammarico. «Nonostante le mie valutazioni personali sulla buona fede del mio operato – sono le sue parole – ho deciso di rassegnare le dimissioni. Credo che in questi mesi di esercizio l’associazione che ho rappresentato abbia ripreso la spinta necessaria per proseguire nelle attività storiche e sono certo che proseguirà anche le numerose nuove iniziative proposte sotto la mia presidenza. Sono stati dei mesi burrascosi, una nuova costituzione del direttivo ad aprile proprio a ridosso del periodo estivo, terreno fertile per gli eventi associativi. La forza di volontà ha prevalso e sono stati realizzati più del doppio degli eventi classici della Pro loco, tra i quali una rivisitazione più contenuta dell’Agosto Ronchese, la festa più rimpianta dai cittadini».

Le sue dimissioni, ora, arrivano a ridosso di un altro evento importante, quello del Carnevale, che, a dir il vero, a Ronchi dei Legionari manca ormai da due anni. Proprio per le ben note difficoltà del sodalizio. Non sarà davvero facile trovare un successore. Non è stato facile nemmeno nel settembre del 2016, quando l’allora presidente, Giovanni Bertossi, decise di non ricandidarsi e si dovettero sudare le proverbiali sette camicie per arrivare alla formazione di un nuovo esecuivo. Si arrivò, allora, alla designazione di Tomaduz che, però, lasciò la carica due anni dopo, anch’egli motivandola con questioni del tutto personali.

Era l’anno del millenario della città, quel 1967 quando venne fondata la Pro loco e primo presidente fu Mario Furlan, personaggio molto conosciuto in città e padre di quel Tazio che è stato presidente dell’As Ronchi calcio. Poi il mitico Renato Burigato e, poi, Tullio Moimas, Lucio Aiani, Stefania Cucut, Giovanni Bertossi, Valter Tomaduz, sino a Giovanni Del Prete. Che, ora, sta diventando acqua passata. —



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