Problemi di sicurezza in Croazia per gli otto parchi nazionali

Il tema torna d’attualità dopo la recente morte della turista slovacca a Plitvice dove si era arrampicata su una parte pericolosa e vietata. I responsabili lamentano però una cronica scarsità di personale
Di Andrea Marsanich

FIUME. La recente tragica morte di una turista slovacca ai Laghi di Plitvice, precipitata da un’altezza di 70 metri dopo essersi arrampicata in un’area vietata ai visitatori, ha riattualizzato l’argomento della sicurezza negli otto parchi nazionali della Croazia. Secondo le direzioni di queste strutture, si è fatto molto per migliorare le condizioni di sicurezza e nonostante ciò negli ultimi 5 anni si sono avuti 7 casi tragici.

Sicuramente una cifra elevata, ma va tenuto anche in considerazione il fatto che dal 2010 sono stati registrati in questi parchi ben 11 milioni di visitatori. Oltre alla sventurata slovacca, tre le persone morte a Paklenica (catena del Velebit), una lungo il fiume Cherca e una alle Incoronate, a cui si deve aggiungere il decesso di un dipendente del parco nazionale delle Brioni. Nonostante i tre morti, la struttura di Paklenica è l’unica a collaborare con il Servizio di soccorso alpino. In quest’area sono in servizio 5 ranger e altri 20 addetti alla sicurezza dei visitatori. A prescindere dai continui controlli, a Paklenica sono deceduti due arrampicatori e un partecipante ad una gara di sport estremi.

Il recente episodio a Plitvice ha scioccato la direzione del parco, che ha ripetuto l’appello ai visitatori a non recarsi fuori dai sentieri regolarmente tracciati. «Ogni giorno vengono a farci visita 10 mila persone, che si muovono in un territorio di 30 mila ettari – parole del portavoce Ognjen Bor›i„ – abbiamo guide, ranger, guardiani della natura e anche 348 lavoratori stagionali. Tutti badano all’incolumità dei nostri ospiti che però, in caso di indisciplina, facciamo fatica a tutelare. Magari ci sarebbe bisogno di qualche addetto alla sicurezza in più, ma non possiamo farci nulla perché l’ultima parola spetta allo Stato croato che anni fa ha vietato le assunzioni a tempo indeterminato negli istituti pubblici, come appunto i parchi nazionali».

Se a Meleda, Risnjak e Velebit settentrionale non ci sono stati incidenti di rilievo negli ultimi anni, va rilevato che alle Incoronate si era verificata mesi fa la morte di un diportista, colpito da infarto e caduto in mare, dove era annegato. «Facciamo il possibile – ha dichiarato il direttore Josip Zanza – ma non è facile controllare tutte le isole e gli isolotti dell’arcipelago. Molto dipende dall’autodisciplina dei visitatori».

Il parco del fiume Cherca, nel Sebenzano, ha avuto un caso tragico ed ha riguardato un ciclista colto da malore nei pressi di Scardona e caduto in un burrone. C’è stato poi l’episodio delle Brioni, dove un dipendente del parco aveva perso la vita a bordo di un’imbarcazione colpita da maltempo. Alle Brioni a vigilare sono 10 ranger e 8 vigili del fuoco.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo