Processo Onda Bis, assolto Michelangelo Agrusti

Il presidente di Confindustria Alto Adriatico era accusato di falso in bilancio e bancarotta: "il fatto non sussiste"
Michelangelo Agrusti
Michelangelo Agrusti

PORDENONE Michelangelo Agrusti è stato assolto oggi lunedì 24 febbraio, perché il fatto non sussiste, dall'accusa di falso in bilancio, bancarotta e aggravamento del dissesto finanziario nel processo Onda Bis, la società di telecomunicazioni che aveva contribuito a fondare nei primi anni Duemila. Per Agrusti, per anni presidente di Unindustria Pordenone e ora alla guida di Confindustria Alto Adriatico (nata dalla fusione tra Pordenone e Venezia Giulia), la Procura aveva chiesto una condanna a un anno e 4 mesi di reclusione.

Agrusti era accusato, assieme ad alcuni manager, del fallimento della Onda Communication. Nel corso dell'udienza che si era tenuta lo scorso settembre il giudice non aveva dato seguito all'ipotesi della Procura secondo cui nel bilancio del 2010 fossero stati contabilizzati ricavi inesistenti per 7,9 milioni di euro, procedendo il processo soltanto per bancarotta semplice. Nel gennaio del 2018 Agrusti era già stato assolto dall'accusa di frode fiscale. "Nessuno mi restituirà 10 anni di sofferenze", è stato il primo commento di Agrusti alla lettura della sentenza».

"C'è grande soddisfazione che sia emersa con chiarezza che non ci furono mie responsabilità. La mia fortuna - ha aggiunto poi Agrusti - è stata quella di incrociare un giudice saggio, un avvocato straordinario come Bruno Malattia e dei consulenti altrettanto impeccabili, che hanno confutato migliaia di pagine di atti. La verità, per quanto mi riguarda, è sempre parsa chiara - ha aggiunto Agrusti - ma vederla riconosciuta è un'altra cosa. Un giorno scriverò un libro in cui racconterò le enormi responsabilità che ebbero in questo crac alcuni manager di un colosso delle telecomunicazioni: accuse che ho già mosso, ma che non sono state prese in considerazione". Il presidente di Confindustria Alto Adriatico ha concluso ringraziando gli associati, "che in questi anni mi sono sempre stati vicini e solidali: da parte mia, nonostante le sofferenze, che ho sempre tenuto nascoste, non ho mai lesinato impegno e passione".

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