Prof deride il film sulle foibe. E in Consiglio comunale scoppia la zuffa tra assessora e consigliera

Volantini ironici agli studenti: il fatto prima della proiezione di "Red land" in un cinema di viale XX Settembre riservata agli istituti superiori cittadini. Scontro tra Brandi e Famulari

TRIESTE Il film “Red Land”? Una «c.... a pazzesca» di fantozziana memoria. È la protesta messa in scena ieri di fronte al cinema Ambasciatori davanti agli studenti delle scuole superiori triestine che, nell’ambito di un’iniziativa comunale, stavano per assistere a una proiezione del film sulle foibe.

A volantinare i ragazzi con una stampa del celebre motto fantozziano è stato infatti un insegnante, suscitando lo sdegno dell’assessore all’Istruzione Angela Brandi: «Avrebbe potuto fare una critica ragionata, ma così mi pare inaccettabile e diseducativo, mi rivolgerò all’Ufficio scolastico regionale».



Questi i fatti. Ieri mattina i ragazzi delle quarte e delle quinte superiori degli istituti triestini (eccezion fatta per il Petrarca e il Galilei) si stavano assiepando innanzi l’ingresso del celebre cinema di viale XX Settembre: «La proiezione è parte di un progetto regionale per cui abbiamo avuto un finanziamento – spiega Brandi durante il Consiglio comunale, dove l'argomento ha suscitato veri e proprio momenti di tensione  – per la formazione legata al Giorno della Memoria e al Giorno del Ricordo».



A quel punto l’assessore racconta di aver visto un uomo che consegnava ai ragazzi dei fogli stampati con un’immagine inequivocabile: Paolo Villaggio nelle vesti del più celebre ragioniere d’Italia accompagnato dalla scritta «il film che state per vedere è una c.... a pazzesca». L’iniziativa ha provocato le ire dell’assessore forzista, che prontamente ha fotografato l’uomo «pensando che fosse un provocatore». Racconta Brandi: «Sono rimasta allibita quando gli studenti mi hanno detto che era un loro professore. Non mi lamento per le critiche, poteva osservare che si tratta di un film fatto male o poco aderente alla realtà storica. Mi indigna però la modalità scelta per la contestazione, che trovo inqualificabile da parte di un insegnante. Tanto più che in ogni caso parliamo di un film che parla di una ragazza, Norma Cossetto, morta infoibata». Prosegue ancora Brandi: «Io mi riservo di verificare se il volantino risponda a tutti i criteri imposti dalla legge, e mi riservo eventualmente di fare una denuncia. Scriverò una lettera all’Ufficio scolastico regionale per capire se il comportamento del docente può essere stigmatizzato».

A Brandi si unisce il consigliere forzista Michele Babuder: «Una mancanza di seppur minima sensibilità e pietas umana che fomenta soltanto la contrapposizione ideologica e dimostra l’ignoranza di taluni».

Sull’episodio CasaPound ha presentato un esposto in Procura. «È inaccettabile che nel 2019 ci sia ancora chi voglia negare o ridimensionare la gravità di fatti che hanno lacerato questa terra in modo irreversibile», afferma il responsabile provinciale Francesco Clun. Duro anche il deputato forzista Roberto Novelli: «Una provocazione inaccettabile, come provocatorie e offensive sono le giustificazioni dell'autore del volantino: un conto è la critica cinematografica, altro è la derisione di un film e della storia che racconta. Una storia che non ammette satira, ma solo rispetto».


 

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