Professione guardiafuochi declinata al femminile

Elisa del Ben e Caterina Russignan sono le prime due donne in città e in regione a vestire la divisa: compagne al Nautico, ora addette antincendio in area portuale
Di Francesco Cardella
Silvano Trieste 01/11/2013 Le due Guardiafuochi, da sx, Caterina Russignan e Elisa Delben
Silvano Trieste 01/11/2013 Le due Guardiafuochi, da sx, Caterina Russignan e Elisa Delben

La passione per il mare le ha ispirate, la capacità di adattamento e la voglia di lavorare hanno fatto il resto. Elisa del Ben e Caterina Russignan sono le prime due donne a vestire la divisa di Guardiafuochi a Trieste e nella intera regione, pioniere del ramo anche in campo nazionale. Addette alla vigilanza antincendio in area portuale, preposte a una versione più circoscritta ed elaborata della missione di “pompiere”.

Elisa e Caterina non sono approdate per caso all'incarico. Sono partite entrambe, compagne di classe, dall'Istituto Nautico cittadino dove hanno conseguito il diploma di capitano di coperta. Classe 1989, sportive, socievoli, partite dall’esperienza di “Vigile del fuoco discontinuo” (non volontariato ma a chiamata) e infine capaci di sventare l'incendio sociale della mancanza di lavoro con un percorso che rende alleato il mare con il fuoco, tramutandolo in una professione magari impegnativa (i turni sono anche di 12 ore) ma appagante, da svolgere alla Siav srl (Servizi integrati anticendio e vigilanza), sigla approdata a Trieste nel 2012.

Singolare la storia di Caterina Russignan, giovane donna che ama le discipline da combattimento, vanta in bacheca anche un diploma accademico di primo livello al conservatorio Tartini in pianoforte e per una sorta di benevola nemesi ha debuttato da Guardiafuochi proprio sulla nave Msc Musica, attualmente ormeggiata per manutenzione al Bacino 4 dell'Arsenale Triestino San Marco: «Era destino – ammette divertita Caterina – anche perché non ho certo smesso di studiare musica, anzi, sono alle prese con un nuovo ciclo al Conservatorio per diventare Maestro collaboratore. Amo molto sia la musica che il mare, magari potrei andare a suonare sulle navi, chissà... Intanto mi impegno qui: turni anche molto lunghi, ma non importa. Il lavoro mi piace – ribadisce – e ci tenevo molto a raggiungerlo».

Una rotta condivisa da tempo con Elisa del Ben, l'altra ragazza triestina dello scudo antincendio nei cantieri navali targati Siav, anche lei ora a vigilare sulla “Musica” dopo aver prestato un servizio di ferma prefissata di un anno nella sede della Capitaneria di Porto cittadina. Ama la divisa, la pallavolo, l'impegno, i valori del lavoro capace di contribuire alla crescita sociale. Tra un concorso e l'altro, Elisa ha optato per il cammino da Guardiafuochi, fiera intanto di un dato che trascende orari, carriera e stipendio: «Mi sento utile ed era quanto volevo», sottolinea: «Turni intensi? È vero ma non importa. Con la passione e la serietà si può affrontare tutto - garantisce ancora Elisa - e senza perdere nemmeno gli aspetti della vita sociale, mantenendo quindi intatti amicizie e passatempi».

Caterina ed Elisa vigilano tra ormeggi, chiglie e prue, pronte a sedare incendi, garantire i primi interventi. Con una precisazione: «Ci facciamo rispettare e siamo molto rispettate da equipaggi e operai – concordano le due pioniere guardiafuochi triestine – Solo così si procede e si fa in modo che il lavoro diventi utile e che le cose funzionino».

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