Trieste si mobilita per Gaza: «Basta massacri e torture»
Ritrovo alle 18 in piazza Oberdan a Trieste: il corteo arriverà in piazza Verdi. Una mobilitazione trasversale, pacifica e con la sola bandiera della pace

L’appuntamento è martedì (27 maggio) alle 18, con ritrovo in piazza Oberdan a Trieste. Obiettivo: la cessazione delle ostilità nella Striscia di Gaza e in Medio Oriente. A promuovere una mobilitazione trasversale, pacifica e con la sola bandiera della pace, sono esponenti della società civile (compresi rappresentanti della comunità ebraica), giornalisti, personalità culturali e del sociale.
Sulla piattaforma change.org, la petizione “Basta massacri e torture a Gaza. Pace tra palestinesi e israeliani”, ora chiusa, ha messo in fila 192 sostenitori.
Ma le adesioni, fanno sapere i promotori Mauro Gialuz, Milos Budin, Gianfranco Carbone, Nathan Levi, Pierluigi Sabatti e Roberto Treu, sono centinaia.
Vengono citate quelle dei segretari di Cgil, Cisl e Uil di Trieste, delle Acli e altre organizzazioni religiose, dell’Anpi, di rappresentanti del Pd, Adesso Trieste, Punto Franco, Azione, Sinistra e Verdi.
Le ultime firme sono quelle di Maria Luisa Paglia (Pd), Nicola Fadel (Acli Fvg), Fabio Vallon (Anpi), Paolo Salucci (Iv), Riccardo Laterza (Adesso Trieste), Paolo Menis e Alessandra Richetti (M5s), Francesco Russo (Punto Franco). Giulia Massolino, consigliera regionale del Patto ha a sua volta annunciato la presenza.
Il percorso del corteo vedrà la partenza da piazza Oberdan, con tappe in via Carducci, piazza Dalmazia, via Ghega, via Roma, piazza della Borsa, piazza Unità e arrivo in piazza Verdi.

«Bisogna fermare i massacri e le torture, imporre un immediato cessate il fuoco e l’invio di aiuti alimentari e sanitari», si legge nell’appello che «condanna la politica del governo Netanyahu e dei suoi alleati di estrema destra, che non garantisce la sicurezza di Israele, non aiuta la liberazione degli ostaggi, favorisce insediamenti illegali in Cisgiordania e persegue un disegno di allontanamento forzato del popolo palestinese da Gaza».
E ancora: «Condanniamo Hamas per la strage del 7 ottobre, per la sua ideologia, per la sua gestione di Gaza e chiediamo l’immediata liberazione degli ostaggi. I palestinesi hanno diritto di restare nelle loro terre». Tra le richieste, il blocco del rinnovo degli accordi sugli armamenti che scade il 7 giugno. —
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