«Profughi nei container? Prefetto e sindaco assenti»

Don Ruggero Dipiazza spiega perchè al San Giuseppe darà ospitalità a Medici senza frontiere: «Silenzio assordante delle istituzioni e Romoli pensa al bene di pochi»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia Don Ruggero di Piazza
Bumbaca Gorizia Don Ruggero di Piazza

Prefettura e sindaco di Gorizia. Don Ruggero Dipiazza, parrocco di San Rocco, non ha dubbi. Essendo abituato a parlare senza troppe mediazioni o giri di parole individua con naturalezza due responsabili della scarsa accoglienza ai richiedenti asilo e difende la scelta di allestire un numero ancora imprecisato di container all’esterno del centro San Giuseppe.

«Purtroppo, devo evidenziare il silenzio assordante della Prefettura che ha fatto sì che si accelerasse un’operazione (quella dei container, ndr) che è ormai alla sua fase finale. Il sindaco Romoli non sarà contento? Ho sempre pensato che un sindaco deve avere il compito di interpretare non tanto i mal di pancia di pochi quanto il bene complessivo. Non si possono lasciare quelle persone all’addiaccio. Fa freddo e aumenta la possibilità di contrarre malattie in queste situazioni. Bisogna fare qualcosa e faremo qualcosa».

Don Paolo Zuttion, direttore della Caritas diocesana, e i rappresentanti di “Medici senza frontiere” hanno incontrato nei giorni scorsi lo stesso don Dipiazza. «E mi hanno chiesto se una simile novità avesse potuto scatenare proteste e malcontento. Ho risposto loro che la nostra esperienza (San Rocco già ospitò nei tempi che furono un centro immigrati al San Giuseppe, ndr) ci consente di accogliere queste persone senza alcun rigurgito. Del resto, i migranti hanno dimostrato a sufficienza di essere persone corrette: a San Rocco lo sanno e sono convinto che i cittadini non si opporranno».

Il San Giuseppe in quanto tale, ovvero l’immobile, non verrà utilizzato. «Le sue condizioni sono pessime: quindi, nessuno potrà entrarci. Utilizzeremo le aree esterne - annota ancora don Ruggero - per ospitare dei piccoli container che diventeranno la casa “temporanea” di queste persone».

È prevista una capienza di un centinaio di persone. «In sostanza, ospiteremo a San Rocco le persone che attualmente hanno trovato un tetto negli spazi parrocchiali e nelle tende allestite nel quartiere della Madonnina», conclude il parroco di San Rocco.

In serata, infine, sono arrivata due note di Arciodiocesi e Medici senza frontiere che confermano tutta l’operazione.

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