“Progetto 3000”, autosalone triestino ceduto al friulano Zanini

Passa ufficialmente di mano la proprietà della storica concessionaria Progetto 3000 che a Trieste ha commercializzato i marchi automobilistici Renault e Nissan. Dopo una trattativa durata oltre sei mesi la struttura di via delle Saline a Muggia è diventata di proprietà della società udinese che fa riferimento all’imprenditore Giovanni Zanini e che nel capoluogo friulano da molti anni commercializza i due citati marchi automobilistici. Si chiama Autonord Fioretto.
Il prezzo concordato per il ramo triestino dell’azienda che, fino a pochi mesi fa faceva riferimento a Lorenzo Dagri, è stato di 745mila euro. Denaro in parte già versato ed in parte da versarsi alle scadenze pattuite direttamente al curatore nominato dal giudice Giovanni Sansone, l’avvocato Enrico Guglielmucci. Nulla da fare invece, almeno per il momento, per la cessione della struttura di Staranzano che qualche anno fa era costata 5milioni di euro all’allora proprietario Lorenzo Dagri, pesando in maniera rilevante sulla situzione economica dell’azienda.
Futuro insomma un po’ meno grigio del previsto per i dipendenti triestini. Una ventina tra venditori, amministrativi e meccanici saranno riassorbiti nella nuova azienda di Muggia, mentre per gli altri dieci dipendenti che fino allo scorso anno prestavano servizio presso la filiale di Muggia di Progetto 3000 sono state attivate le prpcedure per la permanenza della cassa integrazione. Certo è che da Trieste sono comunque stati cancellati appunto altri dieci posti di lavoro. «È una scommessa in un momento molto difficile per il mercato», ha dichiarato il nuovo amministratore Giovanni Zanini. Ha aggiunto: «Abbiamo cominciato ad allestire i saloni di vendita. La clientela è quella che, anche dopo il dissesto, abbiamo cercato di portarci avanti».
«Le banche e in particolare Unicredit hanno chiuso i rubinetti e Renault Italia mi ha imposto di cedere la società alla società udinese Autonord Fioretto. Non avevo altra possibilità. Se non avessi agito così, mi avrebbero revocato i mandati e a casa sarebbero andati tutti i 70 dipendenti tra Trieste e Staranzano», aveva dichiarato Lorenzo Dagri subito dopo aver portato i libri in tribunale.
Ma poi la trattativa con l’azienda friulana non era andata a buon fine. Ora invece, dopo sei mesi di gestione diretta del curatore Enrico Guglielmucci nell'ambito dell'esercizio provvisorio disposto dal Tribunale, c’è stato il passaggio di proprietà.
È questo l’ennesimo capitolo triestino di una crisi nazionale che ha portato il mercato dell’auto in dieci danni da oltre 6mila pezzi venduti a Trieste a meno di 3mila aggredendo un comparto che fino a qualche anno fa dava lavoro a un centinaio di persone con un indotto molto più consistente.
Da gennaio a maggio del 2012 sono state vendute a Trieste appena 1600 auto, pari a poco più di 300 pezzi al mese. A dicembre si è arrivati a 304 vetture vendute. Due anni fa, nello stesso periodo, gennaio-maggio, quando si pensava che la crisi fosse ormai passata, il numero aveva raggiunto quota 2143 nei primi cinque mesi.
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