Promotori finanziari, otto sospesi o radiati in 11 anni

Misure prese da Consob per «gravi violazioni di legge» e «condotte illecite» A oggi sono 332 gli operatori in città, 206 hanno mandato da banche e società

L’ultimo e più noto in città, forse, ma di certo non l’unico. Quello di Rodolfo Sain, il promotore finanziario della Fideuram accusato di aver sottratto dai conti dei propri clienti somme vicine ai 2 milioni di euro, è soltanto uno dei tanti casi finiti nel mirino della Consob. E, a ben guardare, non è nemmeno il più eclatante se si pensa che nella stessa lista figura di questi tempi anche il nome di un certo Gianfranco Lande, ribattezzato il “Madoff dei Parioli” viste le vittime di primissimo piano cadute nella sua rete.

Più o meno eccellenti che siano, i professionisti con il vizio di far sparire risparmi sono comunque sempre più numerosi, come conferma la crescente mole di segnalazioni arrivate all’organismo di controllo e sfociate poi in provvedimenti disciplinari. Nel 2010 a livello nazionale sono stati “puniti” 143 operatori finanziari, quasi il doppio rispetto ai 74 dell’anno precedente. Di questi, 78 sono stati radiati dall’albo (nel 2009 ne erano stati “cancellati” 43), mentre altri 61 sono stati sospesi per periodi compresi tra uno e quattro mesi. Altri sei professionisti, infine, se la sono cavata con un richiamo scritto e uno solo è stato colpito da sanzione pecuniaria.

Fin qui il quadro nazionale. E a Trieste? Il presente, rivela il censimento della Consob, conta 332 promotori residenti nella provincia di cui 206 in possesso di un mandato operativo affidato da banche o società di intermediazione mobiliare. Il passato però registra otto casi di consulenti raggiunti da provvedimenti disciplinari scattati per «gravi violazioni di legge» e «condotte illecite». L’ultimo, deliberato e pubblicato sul bollettino dell’organismo di controllo il 24 novembre 2010 e diventato operativo il 15 marzo scorso, ha interessato un promotore di 47 anni, Enzo Canzoneri, originario della Sicilia ma residente a Trieste, sospeso per 60 giorni. A far scattare il provvedimento una segnalazione di Banca Network Investimenti Spa, secondo la quale Canzoneri avrebbe falsificato firme ed effettuato all’insaputa di un cliente ben 43 operazioni di bonifico estero in uscita per un totale di 355mila euro, finiti poi su suoi conti correnti. Abbastanza per procedere, dopo le necessarie verifiche, con la sospensione cautelare dall’attività. Lo stesso provvedimento, seppur di durata maggiore (un anno), adottato solo in un altro caso, nel lontano 1999.

Hanno date più recenti, invece, le sei radiazioni scattate a carico di promotori triestini. L’ultimo, Massimo Feresin, è stato cancellato dall’albo con delibera dell’ottobre 2009 dopo le irregolarità denunciate da Banca Generali spa: ammanchi per centinaia di migliaia euro nei conti dei suoi clienti. Nell’aprile 2008 - svela sempre l’archivio della Consob - era toccato a Francesco Braico, promotore di Banca Mediolanum, accusato di aver acquisito illecitamente 481mila euro destinati in origine ad essere investiti in polizze e prodotti ad alto rendimento. Stessa “punizione” nell’aprile 2006 per Maurizio Falaschi, promotore di San Paolo Invest Sim sorpreso a falsificare carte e documenti (e in seguito anche condannato dal giudice per truffa aggravata e continuata), per un consulente (radiato nel 2004) accusato da Ras Bak spa di aver intascato 70mila euro attraverso bonifici home banking non autorizzati dai clienti, e per una donna “cancellata” per aver collocato illecitamente azioni Morgan & Cliff. Nella lista, infine, anche un promotore della Società interbancaria nazionale investimenti sim spa, radiato nel ’99 per aver intascato assegni da decine di milioni di lire destinati in realtà a investimenti con Bnl Fiduciaria gestioni spa.

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La guardia della Commissione non è mai stata così alta. Negli ultimi anni l’attività di vigilanza nei confronti di illeciti commessi da promotori finanziari è stata intensificata e sono stati ridotti sensibilmente i tempi per l’adozione di provvedimenti disciplinari, specie nei casi di malversazioni più gravi ai quali abbiamo dato massima priorità». Parola di Flavio Bongiovanni, responsabile dell’Ufficio Vilanza e Albo promotori della sede milanese della Consob che, considerando il quadro triestino, rassicura gli investitori. «La situazione professionale di Trieste è complessivamente “pulita”- commenta Bongiovanni -. Sei radiazioni dal ’91 (anno di istituzione dell’albo ndr) ad oggi su una popolazione di 300 iscritti, indicano una sostanziale tenuta e bontà del settore. Sono casi rari insomma, ma è comunque importante vigilare, anche stimolando l’attività di controllo interno degli intermedia».

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