Pronto a partire l’albergo in laguna

L’albergo diffuso di Grado l’unico, quantomeno in Europa, in ambito lagunare sta per nascere ufficialmente. Probabilmente entro il prossimo ottobre. Risolti i problemi tecnici che hanno prolungato l’attesa, questo grande progetto voluto in primis dal Comune al quale si sono avvicinati i proprietari di mote e casoni e di valli da pesca, è giunto alle battute conclusive. Il numero minimo di posti letto per far decollare l’iniziativa è di 50 che saranno raggiunti, anzi superati, a breve con i piccoli interventi conclusivi per una delle strutture che vi ha aderito, Ai Ciodi di Anfora. Ciò che manca è ridipingere una struttura già pronta, poiché non in sintonia con le indicazioni cromatiche volute dalla Soprintendenza. Cosa che verrà fatta presumibilmente a partire dalla prossima settimana, contestualmente alla messa a norma che pare legata unicamente a una porta antifuoco.
Effettuare i lavori in laguna non è facile ed è oltremodo costoso, in quanto gli spostamenti avvengono via acqua e nel caso di opere importanti c’è la necessità di utilizzare delle maone per il trasporto del materiale. Enzo Tirelli, presidente della cooperativa “Laguna d’Oro” costituita dai titolari di casoni tipici o valli da pesca che saranno adibiti a ospitare la parte ricettiva dell’albergo, ha già presentato al Comune la richiesta di licenza. Ultimati i lavori non mancherà altro che questo rilascio per poi indire una conferenza stampa in grande stile per promuovere la nuova proposta ricettiva. Quando tutte le strutture che hanno aderito all’iniziativa saranno totalmente abilitate, saranno disponibili 84 posti letto in sedi perlopiù paragonate ad alberghi a 4 stelle. La reception a terra sarà ubicata a Porto San Vito, le altre sono sparse un po’ ovunque, una anche nella laguna orientale a “Valle Panera Rio d’Ara”. Qui, alla pari di altre realtà, tutto è pronto già da un anno, come evidenzia il proprietario Silvano De Marchi, che fa ammirare il casone. L’interno è curato, ci sono la tivù, la cucina, il frigorifero, una piccola cassaforte e una credenza di stile antico. Al piano superiore, sotto il tetto di canne, tre letti e gli armadi. Per chi sceglierà questo tipo di alloggio, sarà una vacanza insolita, suggestiva e accattivante. Una vacanza unica. È l’occasione, da parte di Tirelli, di ribadire che tutti gli interventi hanno interessato solo le strutture esistenti. Non è stato costruito un solo cubo di cemento in più, con il massimo rispetto per la tipicità dell’ambiente.
Antonio Boemo
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