Pulizia a Punta Barene ritarda l’avvio dei lavori

STARANZANO. Sembrava una questione risolta, invece ci sono ancora alcuni problemi visto che si allungano i tempi per la tanto attesa pulizia in località Punta Barene, che comprendeva anche l’abbattime...
Bonaventura Monfalcone-31.01.2013 Casoni-Punta Barene-Staranzano-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-31.01.2013 Casoni-Punta Barene-Staranzano-foto di Katia Bonaventura

STARANZANO. Sembrava una questione risolta, invece ci sono ancora alcuni problemi visto che si allungano i tempi per la tanto attesa pulizia in località Punta Barene, che comprendeva anche l’abbattimento degli ultimi “casoni” rimasti in piedi. Lavori molto importanti considerati propedeutici alla realizzazione della nuova darsena che dovrà ospitare 208 barche. Il rinvio è stato confermato ieri anche dall’assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Erika Boscarol.

«È tutto pronto per cominciare – spiega la Boscarol - ma c’è l’imprevisto dell’ultima ora. Si tratta di un problema di procedura finanziaria poichè non possiamo utilizzare la somma disponibile finanziata dalla Regione, fino a quando non verrà presentato in consiglio comunale il Bilancio di previsione 2016, nel quale è compresa per l’appunto la quota da spendere. L’inghippo dovrebbe essere risolto entro aprile o maggio, data prevista per approvare il documento finanziario. Questo problema tuttavia - aggiunge l’assessore Boscarol – non dovrebbe comportare alcuna difficoltà all’Associazione Punta Barene (omonima del posto), se dovesse già avviare il cantiere dei lavori per la costruzione del nuovo marina».

Il mese scorso era andata a buon fine la difficile scelta dell’impresa che dovrà effettuare la demolizione e smaltimento dei “casoni” della Quarantia, il ripristino e rinaturalizzazione dei luoghi dove ancora oggi insistono questi manufatti abusivi. Il responso finale del bando era stato favorevole alla New Ambiente srl con sede in via Romana, 50 a Monfalcone, che aveva proposto un prezzo a ribasso più delle altre ditte che avevano partecipato alla gara. Inizialmente per il costo della sistemazione dell’area fino allo scorso anno occupata da una trentina di “casoni”, la Pianificazione territoriale della Regione aveva erogato 145mila euro, oggi diminuito a meno di 100mila euro per il minor numero di manufatti da abbattere. La maggior parte dei “casoni”, infatti, sono stati eliminati direttamente dai proprietari. Coloro che non hanno ancora ottemperato all’ordinanza di demolizione, avranno a disposizione ancora poco tempo (le costruzioni rimaste in piedi sono 5), altrimenti le spese di abbattimento saranno addebitate ai titolari del manufatto. Nel finanziamento regionale sono compresi gli importi dei lavori, le spese tecniche, l’Iva, gli oneri per la sicurezza, gli imprevisti, la direzione lavori, le spese per garantire la sicurezza delle maestranze nel cantiere.

«La pulizia dell’area afferma la Boscarol - è solo uno dei primi passi per lo sviluppo del litorale e dalla zona più a nord della Riserva. Il discorso è più ampio di quello sembra e comprende oltre alla realizzazione della darsena, il recupero di boschi planiziali che fanno parte dell’area Sic (Sito di interesse comunitario) all’interno della Riserva naturale».

Ciro Vitiello

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