Quando Max Fabiani dava a De Gasperi copia di Acma e quella rivincita postuma

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Quando era ancora occupato alla revisione del suo testo filosofico “Acma, l’anima del mondo” del 1946, Max Fabiani ormai invecchiato non se la passava troppo bene come testimonia una sua lettera dattiloscritta, rinvenuta da Patrizia Ugrin. Indirizzata all’On. presidenza Consiglio del Ministri, con l’oggetto Prof. Ing. M. Fabiani chiede aiuti per finire lavori scientifici, recitava nel novembre 1950: “Illustre Presidente. Sono occupato di studi sull’architettura, pianificazioni, alloggi sociali, e uno che riguarda la difesa militare – studi molto progrediti – per finire i quali avrei bisogno di un’aiuto mensile, o globale, che posso motivare come segue;
1. Già prof. ord. di Università percepisco la esigua pensione (vecchio regime) di L. 17135 – e sono costretto a lavori umili ausigliari, con grave perdita di tempo e energia.
2. Nel 1944 mi fu distrutta, con granate incendiarie la casa, biblioteca e ogni proprietà, sita oltre confine, a San Daniele del Carso – e non ho ricevuto nessun risarcimento ne altro aiuto.
3. Membro di diverse commissioni amministrative e culturali, già parecchi anni sindaco, lavoro tuttora – nell’interesse dello Stato e della Provincia – sempre onorificamente. Come d’accordo con il provveditore, sono anche pronto ad un breve ciclo di conferenze univ. sull’urbanistica cn. che sarebbero di rilevante attualità e utilità.
4. Per la serietà degli studi allego uno scritto (Acma), ricostruito a memoria, e stampato da tipografo amico.
I miei lavori sono del resto conosciuti e approvati da ogni ing. arch. delle tre Venezie e fuori, per aver vinto diversi concorsi internazionali – così anche alle autorità, compreso il presidio militare e credo al Capo del Governo On. De Gasperi. E forse mio torto non insister sui compensi che mi spettano da parte di molte persone, e da enti statali e dalla Curia – ma ora non posso ne arrivo occuparmene. Anche non posso, per ovvi motivi rivolgermi all’estero, da dove ho ricevuto offerte assai vantaggiose. Così in difficoltà – mi decido alla presente domanda, che ritengo giustificata e prego di accogliere – senza troppo tardare”. Non è noto l’esito della supplica, ma dopo 59 anni la versione definitiva di Acma del 1958 è stata finalmente data alle stampe l’anno scorso dalla Associazione culturale Maestro Rodolfo Lipizer Onlus, grazie al fondamentale contributo del MiBAC. —
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