Quando si facevano 5 mila presenze al Lido di Staranzano

Forse a qualcuno sembrerà ieri, eppure sono passati quasi vent’anni da quando il Lido di Staranzano, dal 1998 inserito nella riserva naturale, macinava 5 mila presenze a sera sotto l’insegna del Jeko bay, locale nei primi anni Duemila gestito da Daniele De Pellegrin, ex calciatore dell’Udinese quand’era in serie C e per parecchio tempo re della movida monfalconese, con diverse attività nel pedigree: oltre al citato, il Boa vista, la Ola e la Bomba. Di giorno servizio di docce, toilette e somministrazione di cibo e bevande, la notte pista da ballo: un locale sulla spiaggia frequentatissimo, se nel 2004 il Jeko bay, secondo la classifica pubblicata su “L’espresso” dall’esperto italiano dell’animazione notturna italiana Roberto Piccinelli, figurava addirittura tra i siti del divertimento più “in” del mondo, assieme a locali di Miami, Los Angeles e Porto Cervo. «Funzionava bene – ricorda De Pellegrin – e senza grossi investimenti. Nel 2008 si riuscì a organizzare lì perfino un concerto dei Buena vista social club, che radunò la bellezza di 12 mila persone». Con dieci chilometri di coda per assistervi. Il Lido, stando a De Pellegrin, storicamente ospitava ombrelloni e lettini, c’erano chioschi anche prima del Jeko Bay e più in là ancora: «Negli anni Cinquanta erano presenti addirittura ottanta cabine su quella spiaggia».

Tutto ciò che restava del Jeko, poi chiuso, è stato smantellato nel 2014, dopo un lustro di abbandono. Da dieci anni non esistono più servizi, nemmeno un wc, nella spiaggia di Staranzano. «Diversi anni fa presentai un progetto per 1,5 milioni di euro che prevedeva anche la realizzazione di una piscina, una cosa carina – conclude – ma senza l’apporto dell’ente, che avrebbe potuto sostenerlo sotto il profilo autorizzativo, non si fece nulla. Peccato». –

T. C.

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