«Quattro agenti positivi al test che segnala un’infezione latente di Tbc. Operiamo senza sicurezza»

Quattro agenti di polizia risultati positivi al test di Mantoux, noto anche come intradermoreazione secondo Mantoux
o Tst , cioè alla prova di screening utile per saggiare la presenza in un individuo di una infezione anche latente da mycobacterium tuberculosis, il micobatterio della tubercolosi. Lo denuncia Angelo Obit, segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia, a proposito del cittadino afghano ricoverato a Trieste perché contagiato dalla tubercolosi, afghano che aveva frequentato la tendopoli sull’Isonzo. Sostiene Obit: «Nella tendopoli di via Brass a Gorizia gli immigrati sono 94 mentre gli sfollati dall’Isonzo risulta siano 55. Ora si è spargerà anche la voce che a Gorizia si viene alloggiati subito per cui è facilmente ipotizzabile che entro breve si ripresenterà lo stesso problema che si ritiene di avere risolto. Confermiamo il caso di tubercolosi registrato in occasione del rintraccio di quattro afghani lungo la A34 avvenuto il 28 agosto. Il problema è che in assenza di un protocollo sanitario gli stessi sono stati trasportati con un mezzo delle
Autovie Venete alla polizia stradale dove sono stati fatti sostare nei corridoi e successivamente accompagnati alla Caserma Massarelli per essere fotosegnalati e, solo per gli accertamenti sanitari per determinarne l’età, sono stati accompagnati in ospedale dove poi uno è risultato affetto da scabbia mentre un altro che presentava i sintomi della Tbc è stato accompagnato al Maggiore di Trieste e ricoverato in isolamento. Una casualità, il controllo, in assenza di un protocollo sanitario. Risultato è che quattro colleghi sono risultati positivi al test di Mantou. Ciò non significa avere sviluppato la malattia, infatti il test presenta anche numerosi casi di falsi positivi ma certamente comporta altri antipatici controlli. Ciò che preccupa è l’assenza di disposizioni per il controllo sanitario che oltre a mettere in pericolo i poliziotti e le loro famiglie, visto che gli immigrati sono liberi di circolare mette a rischio la cittadinanza. Sarebbe interessante che l’Osservatorio regionale di sanità istituito con finalità di prevenzione igienicosanitaria,
rendesse pubblici i dati da infezione da Tbc registrati in regione da un anno a questa parte per aprire un dibattito sulla reale o meno necessità di controlli sanitari su tutti gli immigrati sin dal loro rintraccio e le misure di profilassi da adottare per gli operatori di polizia che hanno diritto alla salute».
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