Quattro operai intossicati nel cantiere di Portopiccolo

I gas di scarico di una levigatrice uniti alla polvere di cemento hanno provocato forti malesseri. Immediato il ricovero e il trattamento in camera iperbarica
Di Piero Rauber
Lasorte Trieste 28/10/11 - Sistiana, Portopiccolo
Lasorte Trieste 28/10/11 - Sistiana, Portopiccolo

DUINO AURISINA. Le mascherine protettive, che hanno raccontato ai soccorritori d’aver tenuto su bocca e naso mentre erano in servizio, non hanno evidentemente trattenuto a sufficienza i fumi, misti a polvere di cemento, usciti dallo scarico della levigatrice a gasolio che stavano usando. E l’essersi trovati a lavorare, per un lasso di tempo pur breve, in un angolo cieco, dall’aria stantìa, ha fatto il resto. Risultato: quattro operai, tre italiani (A.G. di 32 anni, B.D. di 35 e C.P. di 53) e un romeno (G.G. di 23), dipendenti della Uniget, Srl di Montebelluna specializzata in pavimentazioni industriali che opera per conto del general contractor De Eccher, sono rimasti intossicati ieri pomeriggio sul posto di lavoro. Trattasi, in questo caso, del mega-cantiere di Portopiccolo, quello che sta rivitalizzando in chiave turistica la Baia di Sistiana.

Nessuno di loro ha perso conoscenza ma tutti e quattro sono passati comunque, una volta arrivati e visitati al Pronto soccorso di Cattinara, per la camera iperbarica, che li ha riossigenati a dovere. I due che in base agli esami medici versavano in condizioni più delicate sono finiti ieri sera in Medicina d’urgenza, sempre a Cattinara, dove anche i due colleghi giudicati più in salute sono stati trattenuti, per un certo tempo, per la cosiddetta Obi, l’osservazione breve e intensiva del Pronto soccorso. Questi ultimi due, hanno riferito in serata da Portopiccolo, hanno rassicurato il capocantiere dandogli già appuntamento a oggi, per la ripresa del servizio.

Il quadruplice infortunio sul lavoro è successo che erano da poco trascorse le tre del pomeriggio. Gli operai della ditta in subappalto erano impegnati, in quel momento, con l’elicottero, la macchina levigatrice a motore che si usa su pavimenti grezzi. Uno di loro s’è sentito poco bene, cosa che presumibilmente ha fatto intuire a lui e agli altri l’imminente pericolo. Stop alle macchine e richiesta d’aiuto, di corsa. Sul posto è piombata un’ambulanza del 118, seguita da una pattuglia dei carabinieri della compagnia di Aurisina, che si sono occupati dei rilievi e delle procedure di prassi, e da una volante del commissariato di Duino. Ai due uomini che accusavano i sintomi più seri, gli stessi che sarebbero stati poi spediti in Medicina d’urgenza, è stato dato subito, dai sanitari del 118, dell’ossigeno. Il tutto mentre, nella baia, continuava a scorrere la vita, brulicante di lavoro, ripresa di slancio dopo la parentesi ferragostana. In pochi, a meno che non si trovassero a due passi, hanno percepito che cosa stava succedendo. Caso ha voluto che proprio a quell’ora si stesse costruendo un servizio con tanto di troupe e riprese per una nota trasmissione d’approfondimento della Rai nazionale. E caso ha voluto che nessuno si sia comunque di nulla. Portopiccolo, d’altronde, di questi tempi, è una città-cantiere, da mezzo migliaio di operai a pieno regime.

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