«Quello è un battello fluviale non può navigare nel golfo»

Antonio Boemo / GRADO
Attoniti per quanto accaduto e per il disagio causato agli utenti. È questo il commento del sindaco Dario Raugna all’indomani di quanto accaduto alla “Ginevra” (il nome nuovo sarà “Adriatica” ma a non è ancora ufficializzato) che anziché raggiungere Grado è rimasta agli ormeggi a Trieste a causa, a quanto pare, della mancanza di alcune autorizzazioni. Parliamo della motonave che in tanti hanno definito “battello fluviale”.
«Pare che il problema sia legato all’inadeguatezza dell’imbarcazione, progettata per la navigazione lagunare - afferma il sindaco - e inadatta al mare aperto, per cui condizioni ventose del tutto consuete e ordinarie nel nostro golfo costituirebbero un ostacolo invalicabile». Raugna prova a non essere molto critico ma le sue affermazioni sono chiarissime «basta dire - continua - che il fatto stesso che il tragitto Trieste-Grado avvenga sotto costa per questioni di sicurezza, con un tempo di percorrenza di trenta minuti in più rispetto al passato (il Delfino Verde decisamente attrezzato in maniera diversa, viaggia invece tranquillamente in mezzo al golfo), ci lascia intendere che quest’affidamento non abbia tenuto conto di quel che avviene sulla tratta marittima che doveva collegare». Ma c’è di più. Dario Raugna rincara la dose spiegando che «se a questa mezzora in più di viaggio corrisponde anche un maggiore rollio dell’imbarcazione, ciò significa disagio per i passeggeri, anche a fronte di un aumento del costo del biglietto del 30%». Ed ecco la frase che racchiude tutta la rabbia del sindaco: «Va da sé che siamo completamente alla deriva, tanto per restare in tema». Anche perché questo collegamento è strategico per decongestionare il traffico su gomma nella nostra Regione; inoltre collegando la nostra isola a Trieste, città d’arte per eccellenza, «ci consente di elevare l’offerta culturale completando quella turistica generale».
«Voglio sperare che l’inadeguatezza del natante non sia la causa di questi ritardi sulla partenza di un servizio molto gradito da ospiti e residenti, che si tratti di un “acciacco di gioventù” che troverà la sua naturale soluzione il prossimo 15 giugno, perché se così non fosse andremmo a compromettere anni di duro lavoro su una realtà consolidata e affidabile, che casomai andava implementata e ampliata sotto il profilo dell’offerta e non certo limitata».
Sul tema interviene anche il capogruppo dei dem in consiglio regionale, Diego Moretti, dicendo che quanto accaduto «è certamente una vergogna».
«E a prendersene la responsabilità dovrebbero essere i soci di maggioranza dell’Azienda di trasporto pubblico (Atp), ossia i Comuni di Gorizia e Monfalcone, insieme all’Azienda trasporti automobilistici pubblici (Atap): invece di riversare le colpe di tutto sempre su quelli di prima, traggano le conclusioni di questa pessima figura e chiedano conto a quei vertici che loro stessi hanno nominato». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo