Raccolta rifiuti a Gorizia: acconto di 5,5 milioni, le bollette calano del 4%
Quantificati i primi costi del servizio: le spese calano anche perché è cresciuto il tasso di differenziata: ha raggiunto il 67%. L’assessore Lazzeri: «Superati i problemi del 2022»

È una determina tecnica. Ma che permette, ugualmente, di avere il quadro a Gorizia della situazione relativamente alla temutissima Tari, la tariffa rifiuti. E le notizie sono finalmente buone perché, quest’anno, si registrerà un calo dell’importo delle bollette: del 4% per le famiglie e del 2% per le utenze non domestiche, ovvero le imprese.
Migliora la differenziata
Ciò è il frutto anche del miglioramento della raccolta differenziata: nel 2024, infatti, il capoluogo isontino ha fatto segnare una percentuale di selezione delle immondizie pari al 67,53%, che è il dato migliore di sempre e supera finalmente quella “soglia” del 65% che era obiettivo fissato da tempo. Un bel balzo in avanti rispetto al 2023, che si era chiuso con il 61,8% di raccolta differenziata, anche se tornando indietro ancora di dodici mesi il dato 2022 si attestava a quota 64%.
Cosa può aver inciso per determinare questo miglioramento? «Tanti fattori tutti assieme, dalle campagne informative ed educative, fino anche ai controlli e alle sanzioni», spiega Francesco Del Sordi, assessore comunale all’Ambiente e al Decoro urbano.
Ma torniamo all’ultima determina affissa all’albo pretorio. Dal prospetto della bollettazione massiva relativa all’anno d’imposta 2025, trasmesso dal soggetto gestore (Isontina Ambiente srl), l’importo complessivo a titolo di acconto Tari 2025 è stato calcolato in 5.577.703 euro, comprensivi del tributo provinciale per l’esercizio delle funzioni ambientali (Tefa) pari a 214.523,76. E risulta così suddiviso: 3.434.404,66 euro per le utenze domestiche e 2.143.298,34 per le utenze non domestiche. «Con successivi provvedimenti – spiega il dirigente Luca Villotta – verrà accertata la rata a saldo 2025 nella quale saranno, unitamente alle agevolazioni regolamentari e di legge spettanti ai contribuenti individuati dal servizio sociale, contabilizzate le componenti perequative».
Il costo complessivo
Secondo le risultanze del Piano economico/finanziario, trasmesso dall’Ausir, l’ammontare complessivo del costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, previsto per l’anno 2025, ammonta a 7.427.089 euro che – al netto delle entrate comunali di complessivi 268.897 euro per contributo Miur (36.842), delle sanzioni su accertamenti tributari (26.945) e del contributo regionale per la discarica di Pecol dei Lupi (205.110), come previsto dalla determina Arera – risulta di 7.158.192 euro.
«Confermo – fa eco l’assessore comunale al Bilancio, Paolo Lazzeri – che le bollette conosceranno una flessione del 4% per le famiglie e del 2% per le utenze non domestiche, ovvero le imprese. Va detto che si tratta di valori medi che, ovviamente, cambiano caso per caso ma la tendenza generale è quella del calo». E siamo ben lontani dallo scenario spinoso di appena dodici mesi fa, quando le famiglie e le aziende dovettero sorbirsi un aumento importante a causa di quello che definimmo il “pasticcio Tari”.
Il caso Tari del 2022
Due anni fa, come si ricorderà, la consigliera d’opposizione della lista Gorizia Liberale Giulia Roldo si accorse che, sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze, non era stata pubblicata la documentazione relativa all’adozione della delibera di approvazione delle tariffe della Tari per il 2022: non un dettaglio ma un elemento fondamentale per far acquisire efficacia alla delibera stessa.
«Era il periodo – torna a spiegare l’assessore Paolo Lazzeri – in cui il sito del Comune di Gorizia fu bersaglio di un attacco hacker. Senza la pubblicazione sul sito del Mef era come se quella manovra non fosse mai esistita e vennero confermate le tariffe dell’anno prima». Poi, però, bisognava recuperare il pagamento di 703 mila euro: nel 2024, le bollette conobbero, così, un aumento (medio) dell’11%.
«La ripartizione dei costi del Pef, stabilita in base alla produzione dei rifiuti e indicatori, viene effettuata imputando gli stessi per il 37% alla quota fissa e il 63% alla quota variabile», conclude l’assessore comunale a Bilancio e Finanze. Che aggiunge: «Confermeremo i contributi riconosciuti ai cittadini che conferiscono le frazioni differenziate di rifiuto all’isola Conai di Straccis». Che è l’unica sopravvissuta, aggiungiamo noi, visto lo smantellamento delle altre dislocate nei rioni.
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