Radici dopo 60 anni costretto a chiudere la casa della coperta

Chiude dopo 60 anni il negozio “Radici” di via Muratti, nome storico del commercio triestino, i cui titolari spesso hanno intrecciato le loro vicende a quelle della città. Basti pensare che il suo...
Lasorte Trieste 26/01/12 - Luigia Radici e Ottavio Gallinotti
Lasorte Trieste 26/01/12 - Luigia Radici e Ottavio Gallinotti

Chiude dopo 60 anni il negozio “Radici” di via Muratti, nome storico del commercio triestino, i cui titolari spesso hanno intrecciato le loro vicende a quelle della città. Basti pensare che il suo fondatore, Ottavio Gallinotti, fu anche presidente della Triestina calcio. Motivi di ristrutturazione dell’immobile, di proprietà delle Assicurazioni Generali, hanno portato alla necessità di abbandonare i locali nei quali “Radici” fu inaugurato nel 1952. «Ma la tradizione commerciale di famiglia non va a esaurirsi – annuncia subito Piero Gallinotti, figlio di Ottavio – perché continueremo nell’altra nostra sede di via San Lazzaro, gestita da mio fratello Mario».

Se ne va agli archivi dunque un pezzo importante della storia commerciale di Trieste. «Mio padre Ottavio – racconta Piero – era nato a Pavia, nel 1914. Dopo essersi laureato in Lettere e filosofia all’Università Cattolica di Milano, per cominciare a guadagnare andò a fare il maestro elementare a Leffe, paesino in provincia di Bergamo dove conobbe Luigia Radici. Si sposarono nel ’41, sempre a Leffe – continua Piero Gallinotti – ma allo scoppio della guerra, mio padre fu trasferito a Trieste perché di leva». In città il padre di Luigia, Pietro Radici, titolare di una fabbrica di tessuti a Milano, aveva un magazzino, situato all’angolo di piazza della Borsa con via Cassa di risparmio, nel frattempo rimasto privo di titolare. «Mio suocero, padre di nove figli – riprende Piero Gallinotti – scelse la primogenita, Luigia, mia mamma, per affidarle la gestione. E lo fece seguendo il suo istinto commerciale – sottolinea – perché non conosceva la collocazione del negozio, ma disse una frase diventata famosa nella nostra famiglia: ‘Se é in una piazza intitolata alla Borsa non può che essere in centro’”. I primi tempi furono durissimi: per una quindicina di giorni Luigia e il fratello Gianni dormirono nel magazzino. Il trasferimento definitivo a Trieste avvenne nel ’42 e nacque Piero Gallinotti. Straordinario l’episodio legato all'8 settembre. «Mio padre Ottavio era di stanza alla caserma Rossetti – spiega Piero - e non sapeva cosa stesse accadendo nel resto d’Italia. Fu mia mamma Luigia, venendo da Milano col camion per trasportare le stoffe, a dirgli che le cose erano cambiate, perché nel corso del viaggio aveva visto i tedeschi che deportavano gli ufficiali italiani. Fu così che mio padre si salvò». Dopo l’apertura di un secondo negozio, quest’ultimo all'ingrosso, in via Nazario Sauro, nel '52 fu inaugurato quello di via Muratti, al dettaglio. E fu in quella sede che Luigia Radici ebbe il colpo di genio che cambiò le sorti commerciali della famiglia: «Suo fratello Gianni – ricorda Piero – nel corso di un viaggio negli Usaa scoprì la possibilità di creare una stoffa particolare utilizzando ritagli di lana buona. Mia mamma realizzò la prima coperta denominata ‘Luciana Stella’, che fece diventare famoso il negozio Radici».

Ugo Salvini

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