Radio Padania sul bus Apt, è lite

Protagonisti l’autista Zotti e due passeggeri che hanno chiesto invano di cambiare frequenza
Di Stefano Bizzi

L’autista dell’autobus ascolta Radio Padania, ma due passeggere non gradiscono l’ascolto del comizio di Roberto Maroni, chiedono di cambiare canale e ne segue prima una discussione, poi una lettera formale di lamentela indirizzata al direttore di Apt, Giuseppe Zampieri, il quale, a sua volta, scrive al dipendente chiedendo di spiegare quanto accaduto.

Protagonista della vicenda è Franco Zotti. Autista di autobus, oltre che consigliere comunale e provinciale della Lega Nord, Zotti ieri ha presentato alla direzione la propria memoria difensiva, lo ha fatto sottolineando che la sintonizzazione della radio «non è oggetto di regolamentazione aziendale».

I fatti si riferiscono al 2 luglio e sono accaduti poco dopo le 12.30. Zotti era alla guida di uno dei mezzi della Linea 1 in direzione Montesanto e ascoltava il discorso del leader del Carroccio quando è arrivata la protesta di una prima passeggera: non voleva sentire Maroni e ha detto all’esponente leghista di cambiare. Pronta la replica. «L’autista non può distrarsi dalla guida per accedere alla radio, posizionata in un punto di non agevole accesso per il conducente. Ho detto alla signora che l’avrei fatto al capolinea», precisa l’interessato. A quel punto una seconda donna, più giovane della prima, ha quindi gettato benzina sul fuoco. Prima gli ha dato del maleducato, poi ha sottolineato che stavano pagando un servizio. Zotti ha quindi chiesto il biglietto e la donna ha capito che doveva scendere. «Non l’ho obbligata a scendere. Figurarsi. In 20 anni di carriera non ho mai mandato fuori nessuno: né ubriachi, né balordi, né passeggeri senza biglietto. Immaginarsi se faccio scendere una persona per una discussione…».

Come sia andata veramente lo sanno solo i protagonisti. Mandato sonoramente a quel paese alla fermata successiva, Zotti però riconosce una cosa: «Forse è vero che ho giocato un po’ sul fatto che l’autista non può accedere agevolmente alla radio, ma è comunque vero. In ogni caso il volume era basso ed è grave che un lavoratore non sia libero di ascoltare ciò che vuole sul posto di lavoro».

Zotti lancia una provocazione: «Proporrò l’autogestione della radio da parte dei passeggeri: saranno loro a decidere cosa ascoltare», ma pone anche una questione più generale di educazione: «La gente ormai sale sugli autobus ed entra negli uffici o nei negozi senza dire più neppure “Buongiorno, mi scusi…”. Chiede e pretende in modo spesso arrogante. Se magari mi avessero chiesto in modo gentile di cambiare canale o di spegnere, probabilmente l’avrei fatto».

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