Raid al Tennis club Campi rossi: «È la nona volta, non c’è più nulla da rubare»

Ennesimo raid all’impianto sportivo di Borgo Grotta Gigante. Il ladro è una sorta di habituè, immortalato più volte dalle telecamere

Gianpaolo Sarti
Il Tennis Club di Borgo Grotta Gigante (Silvano)
Il Tennis Club di Borgo Grotta Gigante (Silvano)

«È veramente allucinante questa situazione... al decimo colpo daremo a quest’uomo una coppa...», scherza la titolare del “Tennis Club Campi rossi” di Borgo Grotta Gigante, Daniela Sain.

In effetti meglio ironizzare che dire brutte parole dopo che la sua struttura è stata presa di mira così tante volte dai ladri. È successo di nuovo l’altra notte.

L’uomo in questione è una sorta di habitué di cui ormai, grazie alle immagini delle telecamere, c’è pure un identikit: un individuo non giovane, di bassa statura, piuttosto pingue e con una indubbia abilità a usare gli attrezzi per scassinare. Lui è la quarta volta che si introduce dentro gli spazi del club. Le altre cinque incursioni sono state attribuite a ignoti.

Anche questa volta lo sconosciuto ha tagliato la recinzione del campo. Poi ha letteralmente smontato una delle finestre che conducono a un magazzino, quindi è entrato nel deposito e ha pure appoggiato la finestra senza fare danni. A quel punto ha provato a forzare la serratura di un salotto, non ci è riuscito, si è guardato un po’ in giro e se n’è andato tranquillamente. Non ha rubato niente.

«Abbiamo il danno della recinzione, che va riparata, e la rottura di dover ricollocare la finestra – sospira Sain – mio fratello è diventato matto per rimetterla a posto». —

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