Rapina, indagini anche sulle ditte

CERVIGNANO. Bassa friulana “blindata” dopo la rapina messa a segno, martedì pomeriggio, nella filiale cervignanese della Cassa di Risparmio del Fvg, in piazza Libertà. Sono state potenziate tutte le misure di sicurezza. Le forze dell’ordine hanno istituito posti di blocco in tutto il territorio. Decine i militari al lavoro per monitorare la situazione.
Nel frattempo proseguono senza sosta le indagini e spunta una nuova pista. I carabinieri del Nucleo investigativo di Udine, guidato dal maggiore Roberto Scalabrin, assieme al Nucleo radiomobile di Palmanova, coordinato dal capitano Maurizio Maiani, e ai carabinieri della stazione di Cervignano, comandata dal maresciallo Alessandro Maggio, stanno indagando a 360 gradi. Si continua a lavorare sull’ipotesi del basista che avrebbe aiutato i quattro rapinatori fornendo informazioni dettagliate. I carabinieri stanno anche passando al setaccio tutte le telefonate sospette. La banda, che ha tenuto in ostaggio, con polsi e caviglie legate, per quasi due ore, cinque dipendenti e un cliente, potrebbe aver contattato un complice, che forse si trovava all’esterno dell’istituto di credito.
Come detto, c’è anche un’altra pista. Nei mesi scorsi, nella zona di piazza Libertà, si sa per certo che hanno lavorato alcune ditte, tra cui anche un’impresa che si occupa di tinteggiature.
L’ipotesi è che qualcuno possa aver tenuto sotto controllo, per diversi giorni, la filiale. Forse da uno dei palazzi vicini. Qualcuno degli operai, magari fingendosi un cliente e riuscendo così a passare inosservato, potrebbe essersi introdotto all’interno della banca per “studiare” in anticipo la situazione e la disposizione dei locali.
I quattro malviventi, che il giorno della rapina indossavano una tuta da lavoro bianca, guanti in lattice per non lasciare impronte e un passamontagna calato sul viso, devono per forza essere stati sul posto prima di martedì. Si sta cercando di ricostruire pure i “movimenti” delle imprese che hanno operato, nei mesi scorsi, per conto della banca. «Tutte le ditte che lavorano per noi – assicura il personale – sono affidabili. Ad ogni modo, è giusto non tralasciare alcuna ipotesi».
Chi è riuscito a portare a termine un colpo simile è un professionista. I sistemi di sicurezza della filiale sono a dir poco all’avanguardia. Prova ne è il fatto che la banda, con un marcato accento campano, non è riuscita a svaligiare tutte le cassette di sicurezza. Ne hanno aperte una ventina su ottanta e questo grazie al sistema di sicurezza che ha arginato il danno.
(e.m.)
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