Rapinato al bar con uno storditore elettrico a Trieste

La vittima era seduta con il figlio al tavolino di un bar in via dei Leo. La polizia ha arrestato un 29enne e indagato a piede libero un complice

Gianpaolo Sarti
La polizia in una foto di repertorio
La polizia in una foto di repertorio

TRIESTE Un’altra rapina, stavolta con un coltello e anche con uno storditore elettrico. In pieno giorno e in mezzo alla gente. L’episodio è avvenuto in via dei Leo, dove venerdì pomeriggio un ventinovenne e un trentaquattrenne di origini marocchine hanno aggredito un loro connazionale. La vittima ha riferito di essere stata presa di mira da tre individui: «Ero seduto ai tavolini esterni di un bar con il figlio minorenne», ha raccontato alla Polizia.

Uno dei rapinatori, con la scusa di chiedere una sigaretta, si è avvicinato all’uomo e gli ha strappato improvvisamente la collanina d’oro che aveva al collo, mentre il complice gli ha morso la mano per fargli perdere la presa e prendergli anche lo smartphone. Il terzo marocchino, intanto, gli ha puntato al petto uno storditore elettrico causandogli una bruciatura.

La vittima ha tentato di difendersi e di divincolarsi, ma è stata colpita anche alla nuca con il manico di un coltello a serramanico.

I malviventi sono poi riusciti ad arraffare lo smartphone, il portafoglio contenente una carta Postamat e circa 100 euro in contanti, un orologio, un paio di scarpe, un paio di occhiali da sole e anche le ciabatte che indossava. Hanno rubato tutto. Un colpo tanto violento, quanto selvaggio.

Sul posto sono intervenute le volanti della Questura che si sono messe subito alla ricerca dei tre criminali. «Durante le fasi di accertamento – scrive la Questura – gli operatori notavano un soggetto corrispondente alla descrizione fornita dal rapinato. Si stava allontanando frettolosamente – aggiunge la nota – ma è stato fermato».

Durante la perquisizione è stato trovato in possesso di una dose di cocaina, poi sequestrata. La refurtiva invece non è stata trovata, ma il sospettato ha palesato un comportamento ostile e minaccioso nei confronti dei poliziotti. Lo straniero è stato quindi arrestato e portato in carcere.

Ma le ricerche sono andate avanti: la Polizia è riuscita a rintracciare a San Giacomo un altro dei rapinatori; è stato messo a disposizione del personale dell’Ufficio immigrazione della Questura in quanto già munito di un provvedimento di espulsione.

Il ventinovenne arrestato deve rispondere dei reati di rapina in concorso, resistenza a pubblico ufficiale e ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Il complice di trentaquattro anni, invece, è indagato a piede libero per il reato di rapina in concorso. —

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