Rapine in banca, 17 anni alla banda di campani

Condanne per quasi 17 anni di carcere sono state comminate alla banda delle banche dal tribunale di Gorizia. Sei anni e tre mesi di reclusione sono stati inflitti al napoletano Alfredo Pozone, 31 anni, ritenuto autore della rapina a mano armata alla FriulAdria di Staranzano avvenuta dieci anni fa. Ciro Merolla, 43 anni, pure napoletano, è stato condannato a 6 anni di reclusione; Vincenzo Frola, 31 anni, originario di Casoria ma di fatto domiciliato a Monfalcone a 4 anni e 6 mesi di carcere. Questi ultimi due sono stati ritenuti responsabili della rapina effettuata nel 2003 alla filiale di Monfalcone della Banca di Cividale. Merolla e Pozone sono stati dichiarati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e Frola per la durata di cinque anni. È uscito dal processo perché nel frattempo è morto un quarto imputato, Fabio Bortolo.
Il terzetto, comunque, è stato assolto dal reato di associazione a delinquere perché il fatto non sussiste. Sono stati anche assolti dall’accusa di aver rapinato la filiale della Cassa di risparmio e il Banco di Roma per non aver commesso il fatto.
Il giudici del tribunale di Gorizia (presidente Matteo Russo, a latere Luca Marani e Raffaele Russo) hanno accolto sostanzialmente la tesi del pm, che nella precedenza udienza aveva chiesto condanne per complessivi 20 anni. Ieri ci sono state le arringhe dei difensori, avvocati Laura Luzzatto Guerrini e Francesca Negro, che hanno chiesto l’assoluzione per i loro assistiti.
Le rapine alle banche erano avvenute tra luglio e settembre del 2003. Quattro i colpi, anche due solo sono stati attribuiti dai giudici al trio campano. Si tratta della rapina alla filiale della Banca di Cividale dove un rapinatore era entrato dalla finestra del bagno dopo aver tagliato e forzato una finestra, pistola in pugno si era fatto consegnare circa 40mila euro. Secondo il capo di imputazione a entrare in banca sarebbe stato Merolla, mentre Frola avrebbe fatto da palo.
Nella filiale di Staranzano della FriulAdria il colpo sarebbe stato effettuato da Pozone. L’uomo, con il volto travisato da un passamontagna minacciando con una pistola i presenti, era riuscito a farsi consegnare dalla cassiera 7mila 600 euro.
All’identificazione della banda era giunta la Direzione distrettuale antimafia di Trieste dopo una lunga indagine e aveva poi trasmesso il fascicolo per competenza alla procura goriziana.
Restano senza responsabili le rapine effettuate alla Banca di Roma e alla Cassa di risparmio. (fra.fem.)
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