Raugna chiama Centomo: «La Madonnina è al sicuro»

GRADO. Le onde della protesta sollevate da molti fedeli spiazzati e preoccupati dalla limitazione da parte del parroco della basilica di Sant’Eufemia a Grado, monsignor Michele Centomo, del canto...
GRADO. Le onde della protesta sollevate da molti fedeli spiazzati e preoccupati dalla limitazione da parte del parroco della basilica di Sant’Eufemia a Grado, monsignor Michele Centomo, del canto della popolarissima canzone “Madonnnina del mare”, diventata ormai uno dei simboli dell’Isola, arrivano fino al sindaco Dario Raugna che assai controvoglia viene coinvolto in questo peculiare temporale estivo.


Raugna prima fa notare che forse per essere più precisi, parlando di inni gradesi, bisognerebbe piuttosto riferirsi alla canzone “La Madonina de la bricola” che aveva già fatto proseliti in basilica e tra i turisti ma poi (anche se l’altra popolarissima canzone è in realtà diffusa un po’ in tutta la laguna veneta) fa “buon viso” alla polemica e soprattutto getta acqua sul fuoco difendendo comunque la tradizione del canto della Madonnina del mare diventato simbolo di Grado.


«Volevo accertarmi della questione e per questo sono andato direttamente alla fonte spiega - Ho telefonato a monsignor Centomo il quale mi ha detto che in realtà polemiche e timori sono assolutamente infondati. E per conferma mi ha ribadito che la canzone viene tradizionalmente cantata alle messe e pure alla fine dei funerali, ogni volta che un feretro esce dalla chiesa». Nessun rischio per la tradizione della canzone amata da isolani e turisti, ad assicurarlo è lo stesso primo cittadino gradese. «La Madonnina del mare è una nostra canzone, riconosciuta da tutti - insiste - non è stata mai messa in discussione, nemmeno da monsignor Centomo che me l’ha confermato. È una tradizione dell’Isola che va rispettata e lo continueremo a fare. Probabilmente è stata un’incomprensione».


Un’incomprensione che forse è sorta dalle preoccupazioni di diversi fedeli colpiti dall’impegno e dalle iniziative di monsignor Centomo che ha ormai in mano la gestione della basilica gradese e dove è arrivato preceduto dalla fama di essere un sacerdote di polso e talvolta anche un po’ rigido nella conduzione del “gregge”.


«Ricordo comunque che c’è un Consiglio pastorale - aggiunge il sindaco Raugna, gettando altra acqua sul fuoco - e che i cantori della chiesa sono molto ascoltati. Sono stati loro tra l’altro in un incontro con lo stesso Consiglio a chiedere di continuare la tradizione dei canti religiosi popolari. Richieste che credo siano state accolte con favore». Anche perché sono gli stessi cantori ad animare le principali funzioni religiose della basilica di Sant’Eufemia, appuntamenti che soprattutto d’estate non richiamano soltanto i fedeli locali, ma tantissimi turisti, anche non particolarmente ferventi, che comunque trovano nella principale messa domenicale dell’isola un richiamo visti i tanti interventi canori del coro durante i riti che ripropongono la suggestiva e unica tradizione popolare dell’Isola del sole.


«Su questo fronte credo che monsignor Centomo sia assolutamente aperto - conclude il sindaco - sono stato personalmente da lui l’anno scorso assieme al maestro del coro per perorare la causa dei concerti in basilica, volevamo che si continui anche con questa tradizione che richiama molto pubblico. E devo dire che, come mi aspettavo, ho trovato ancora una volta ampia disponibilità da parte di monsignore. Una disponibilità che non è mai mancata».


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