Raugna: «Sono stato a Trieste e ho già chiesto una proroga»
GRADO
«Non è vero del problema ce ne siamo lavati le mani, una settimana fa ho incontrato la nuova Soprintendente, è iniziato un dialogo e ho già chiesto, una proroga nelle more di un futurom piano dei dehors per Grado».
Il sindaco Raugna respinge al mittente tutte le accuse di «disinteresse» e annuncia con un colpo di scena che in realtà è già andato a Trieste per sbloccare il nodo dehors. «Abbiamo inviato il piano a dicembre dello scorso anno ed ora, dopo ben tre solleciti andati a vuoto, finalmente, la scorsa settimana siamo stati ricevuti – dichiara – e la nuova soprintendente ci ha assicurato che a breve saranno messe nero su bianco le osservazioni sul regolamento». Ma c’è anche la questione del rischio di blocco delle attività con la scadenza delle attuali autorizzazioni. «Vista la situazione e la prossima scadenza dei permessi – aggiunge Raugna – è stata lei stessa a sollevare il problema osservando che sarebbe stato il caso di dare una proroga visto che non c’è sicuramente il tempo di approvare il regolamento entro fine anno». E il sindaco, quattro giorni fa ha inviato una mail alla Soprintendenza per ufficializzare la richiesta della proroga.
Ma ieri a far infuriare gli esercenti è stato l’arrivo anche delle lettere del Comune in cui si chiede ai titolari dell’attività di arrangiarsi con la Soprintendenza per l’autorizzazione monumentale. «Abbiamo dovuto procedere anche con la lettera perché qualche titolare di attività si era già mosso con la Soprintendenza – spiega Raugna – e qualcuno ha anche ricevuto un’autorizzazione in difformità, con la possibilità di installare pure dehors fissi al suolo. Un caos aggravato anche dall’entrata in scena della terza autorità, la Procura che è partita con le denunce». Almeno 15, ma è una stima per difetto, gli avvisi di garanzia arrivati a esercenti e commercianti a Grado, per violazioni su dehors, arredo urbano, ombrelloni, tende e quant’altro. Una situazione che ha esacerbato ancora di più gli animi peggiorando il già caotico quadro normativo e aumentando le incertezze. Ed è per questo, ribadisce il sindaco che il Comune di Grado vuole andare con i piedi di piombo. «Forse non si è capito bene che non si poteva approvarre un piano senza sentire la Soprintendenza – insiste Raugna – avremmo fatto muovere ancora la Procura. Ed è necessario avere il parere preventivo della Sorpintendenza su un piano dehors. Pochi Comuni l’ha fatto, forse solo Trieste. Gorizia ha proceduto da sola, ma poi si è visto cos’è successo. Ci deve essere un accordo preventivo, perché poi il Comune vara un piano conforme alle indicazioni e alle nuove regole senza chiedere più. Non so chi ha fatto questo percorso, sono convinto che il 90% dei dehors in regione è senza autorizzazioni monumentale o paesaggistica. Grado invece ha scelto la strada giusta». –
G. G.
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