Reali dice addio a Sel e vira verso Cetin

Dopo il caso Hera in aula, il consigliere pronto a confluire in “Trieste adesso”
Lasorte Trieste 05/06/13 - Via Mazzini 25, Assessorato Servizi Sociali, Marino Sossi e Mario Reali tolgono catena
Lasorte Trieste 05/06/13 - Via Mazzini 25, Assessorato Servizi Sociali, Marino Sossi e Mario Reali tolgono catena

«Per il momento nessun commento. Ci vuole tempo, se succede commenterò». Lo psichiatra e consigliere comunale Mario Reali è preso alla sprovvista e temporeggia un po’ se gli si chiede conferma delle voci, molto insistenti, che danno per prossima la sua fuoriuscita dal gruppo di Sinistra, ecologia e libertà e l’approdo alla formazione Trieste adesso, finora una “one man band” formata dal solo Cesare Cetin. È il nuovo capitolo dello psicodramma nato con il passaggio della delibera sul patto di sindacato di Hera: nell’aprile scorso Reali ha deciso di votare a favore di quella norma, un’uscita determinante che consentì alla maggioranza di approvarla a dispetto del tentativo di Sel e del Prc di mettersi di traverso. «Sono entrato in Sel per stare al governo, quindi appoggio la scelta della giunta», aveva spiegato. Inutile dire che il suo partito non ha apprezzato l’interpretazione: con la delibera il Comune cedeva 25 milioni di azioni Hera, e i sostenitori più accesi del referendum per l’acqua pubblica non potevano ingoiare il rospo. In seguito a quell’episodio il capogruppo di Sel ha sostituito Reali in tutte le commissioni. Ora il basagliano pare sul punto di confluire in casa di un altro lupo solitario, l’ex Idv Cesare Cetin. Quest’ultimo conferma in tutta franchezza che un avvicinamento c’è stato, ma sottolinea di non essere impegnato in una «campagna acquisti»: «Non c’è nessun segreto - dice Cetin -, Reali mi ha contattato. Io sono disponibile al passaggio nella misura in cui la scelta non avviene in base alle persone ma alle tante battaglie condivise». E su questo fronte la compatibilità c’è: «Idv e Sel sono state assieme su tanti temi prima della morte dell’Idv e della deriva di allontanamento dall’area di governo di Sel». Assicura però di non essere stato lui a fare il primo passo: «Non entro nei problemi di Sel, capisco che Reali possa avere una linea differente da quella di Sossi, però io non faccio campagne acquisti. Non è nel mio stile e non mi interessa».

E Sossi cosa ne pensa? «Può essere che Reali stia valutando un passaggio del genere - commenta -, su Hera e su altre questioni c’erano state delle divisioni. Certo è che quel passaggio era stato molto pesante per noi: il voto di Reali è stato determinante per il passaggio della delibera». Il gesto di rottura, argomenta il capogruppo, ha allontanato il consigliere dalla linea del partito: «Ecco il perché della mia scelta sulle commissioni, uno deve avere un minimo di fiducia nel singolo consigliere per potercelo mandare». C’è in gioco la coerenza della formazione, prosegue: «La posizione che Sel ha assunto su Hera era frutto di una discussione nazionale e locale, sancita democraticamente all’interno del partito. Io sarò forse della vecchia scuola, ma penso che se uno sta dentro a una formazione politica, è giusto che rispetti le decisioni prese democraticamente».

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