Rebus spiagge, Muggia alla finestra col “nodo” Acquario ancora chiuso

MUGGIA
Anche Muggia, così come altre località a vocazione balneare, con i suoi circa sette chilometri di costa si trova a dover affrontare quello che, ancor oggi, è per tutti un enorme punto interrogativo. La domanda più frequente è infatti se si potrà andare “al bagno” come tutti gli anni. Per ora l’amministrazione comunale non si sbilancia: «Stiamo facendo dei ragionamenti in seno agli uffici tecnici – spiega l’assessore al Turismo Stefano Decolle – ma non ci possiamo sbilanciare finché non arriva una qualche indicazione dalla Regione. Il problema principale resta quello della regolamentazione dell’afflusso e degli ingressi nelle spiagge libere». Un problema non da poco, tenuto conto degli spazi a disposizione e del fatto che, nonostante i lavori finora realizzati, non si potrà contare sull’area di Acquario per poter “spalmare” i bagnanti su più chilometri.
«A mio avviso – interviene in proposito un operatore privato, Marco Salviato, titolare del Bagno San Rocco e rappresentante provinciale del Sindacato italiano balneari – si verrà a creare una situazione ingestibile. Le soluzioni meno pericolose potrebbero essere quelle di interdire totalmente l’accesso alle spiagge pubbliche o di delimitare delle zone precise dove le pubbliche amministrazioni possano effettuare un monitoraggio reale e adeguato. In questo momento, comunque, siamo in attesa di capire esattamente quando e come si potrà riaprire». Perché è di questo che oggi si parla sempre più insistentemente, nonostante l’estate non sia poi ancora così alle porte. Ma il problema assilla i gestori degli stabilimenti già da un po’: «Lunedì scorso – così Salviato – il presidente Fedriga ha firmato un’ordinanza con la quale autorizza la manutenzione delle aree in concessione demaniale marittima. Ciò fa ragionevolmente presupporre che ci si sta preparando anche a una riapertura degli stabilimenti balneari. Aspettiamo ovviamente di sapere quando». Ma anche come: «Stiamo aspettando – prosegue il titolare del bagno muggesano – di sapere quali saranno le prescrizioni a livello di sicurezza sanitaria sia per il personale che per i clienti. Il nostro stabilimento può contare su settemila metri quadrati di spazio, 80 ombrelloni con due lettini per ombrellone, 120 lettini singoli e 20 tavoli con sei sedie e ombrellone, tutti distanziati tra loro mediamente di tre metri, ma il problema non è solo questo». Le criticità infatti sono molteplici, soprattutto di natura economica, e sono amplificate soprattutto dal presupposto che, sempre secondo Salviato, «non potremo contare sul turismo e gli accessi si ridurranno, ottimisticamente, almeno del 50%, sempre che il bel tempo ci assista». Infine uno dei punti che il titolare del San Rocco, anche in veste di rappresentante sindacale, tiene a sottolineare con forza è quello relativo alla responsabilità penale: «In presenza di misure di sicurezza, nel caso in cui un avventore non le rispettasse, di chi sarebbe la responsabilità? Dell’imprenditore? Dell’avventore stesso? L’attività rischia la chiusura?».—
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