«Recolto bondante» il seimo di Turriaco va in controtendenza
TURRIACO. A Turriaco il fumo si è prima diretto verso sudovest, ma poi, con un sospiro di sollievo generale, ha girato verso sudest. Insomma, verso levante e, quindi, un “recolto bondante” e un 2019 che non dovrebbe riservare brutte sorprese. Il nuovo anno ha in ogni caso debuttato all’insegna della tradizione e della voglia di stare assieme. Attorno a quello che, allestito come sempre dal Circolo culturale e ricreativo don Eugenio Brandl, con il sostegno della locale Bcc e la collaborazione dell’amministrazione, rimane l’unico fuoco epifanico “maschio” della Bisiacaria (la foto sopra è di Fabio Bergamasco). Un’anomalia la cui origine rimane incerta, come ammette Elisa Baldo, presidente dell’associazione, che organizza il “Seimo” in riva all’Isonzo da una trentina d’anni.
Di certo il culto della luce per i celtici, da cui deriva la tradizione dei fuochi, era maschile ed era incarnato dal dio Belanu, mentre pure la festa gaelica di Samhain, celebrata tra fine ottobre e inizio novembre e nota come Capodanno celtico, era contrassegnata dall’accensione di falò. Senza scordare le sovrapposizioni slave, come spiegato ieri proprio da Elisa Baldo nella introduzione in “bisiac” al rito, ospitato come sempre dal “camp de Gero”, messo a disposizione dalla famiglia Trevisan. In ogni caso da tradizione ieri il fuoco con cui è stata accesa l’imponente catasta di legna è stato consegnato davanti al municipio dal sindaco Enrico Bullian ai bambini che poi a piedi, lungo le vie del paese, hanno raggiunto il campo a ridosso dell’Isonzo. Quelli che nel parco dell’Isonzo si sono recati con i genitori hanno trovato ad attenderli una befana che ha distribuito caramelle. Attorno al “Seimo”, davvero imponente, si è radunato ieri un migliaio di persone, riscaldatesi anche con brulé, minestra e griglia preparati dai volontari dell’associazione. I fuochi si sono accesi però anche nel territorio circostante, raccogliendo centinaia di persone per l’ultimo evento delle festività a cavallo tra Natale e inizio anno. Come sempre una delle “seime” più affollate è stata quella “de la Barca”, realizzata da un gruppo di amici e appassionati in via Trento a Pieris, in un campo tra le bonifica e l’argine dell’Isonzo. D’altro canto la proposta enogastronomica dell’appuntamento rimane imperdibile, come sa chi non manca di parteciparvi. A San Canzian la “seima” allestita dalla Pro Loco del paese in un campo adiacente a via Romana è stata pure affollata. A San Pier Pro Loco e I Scussoni hanno accolto dal pomeriggio i cittadini in via Rosarol per il fuoco epifanico.
La.Bl.
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