Regione fuori dal Cisi Consorzio ai Comuni
/ Gradisca
Il Cisi è tutto dei comuni isontini. Importante svolta a cavallo del passaggio fra vecchio e nuovo anno per il Consorzio Isontino Servizi Integrati, la cui Assemblea dei soci – ovvero i 25 Comuni di Destra e Sinistra Isonzo – ha sancito nei giorni scorsi in videoconferenza l’approvazione definitiva della variazione allo Statuto (già passata al vaglio dai rispettivi Consigli comunali). All’unanimità l’assemblea ha approvato la modifica che prende atto del non subentro della Regione all’ormai ex Provincia nella compagine consortile, che ora è completamente costituita, dunque, dalle sole municipalità, con una redistribuzione proporzionale (in base al numero degli abitanti) del loro “peso” societario.
Si tratta di un passaggio importante che sancisce la fine di un periodo di transizione e l’inizio di una nuova fase per il Consorzio che si occupa dei servizi al mondo della disabilità.
Sempre in modo unanime l’assemblea ha approvato il Documento unico di programmazione e il Bilancio di previsione per il triennio 2021/2023. Al netto degli investimenti, la spesa prevista per il 2021 è di circa 9,5 milioni di euro, in linea con quella sostenuta nel 2020, il 51% per le attività semiresidenziali, il 35% per quelle residenziali, poco meno del 10% per le residenze extra-Cisi e il restante 4% per le attività di integrazione lavorativa e per i progetti individualizzati per l’autonomia.
Nell’occasione il direttore del Cisi, Saverio Merzliak, ha fornito anche i dati sull’impatto dell’epidemia Covid sui servizi e le strutture: nei dieci mesi trascorsi si sono contagiati in tempi diversi e modo asintomatico solo 6 utenti, già rientrati in struttura dopo gli isolamenti nell’Unità Covid creata in house dal Cisi stesso. Sei operatori delle strutture, e una decina dei centri semiresidenziali, si sono contagiati all’esterno senza portare contagio all’interno, mentre altri 9 utenti dei centri diurni e progetti di integrazione lavorativa hanno contratto il virus fuori dai servizi, sempre in modo asintomatico o paucisintomatico. «Il sistema delle “bolle” per singola struttura, la prassi della sospensione precauzionale delle attività, l’isolamento nella Unità Covid, oltre al rispetto più ampio possibile delle misure di prevenzione, l’effettuazione tempestiva dei tamponi, hanno fatto sì che non si siano creati “focolai” nei servizi del Cisi – ha spiegato Merzliak – e cioè che a fronte della segnalazione di positività o di contatto con essa, la stessa rimanesse circoscritta ai primi interessati».
Complessivamente sono stati effettuati circa 1.700 tamponi tra operatori e utenti, circa la metà nei centri semiresidenziali e l’altra metà nelle strutture residenziali e nei servizi centrali di supporto. Attualmente, se confermato dai tamponi previsti al rientro l’11 gennaio, tutti i servizi e le strutture Cisi sarebbero Covid free. E rassicurazioni da Asugi e Regione arrivano sul vaccino: il mondo delle disabilità si avvia ad essere equiparato nella procedura a quello degli anziani e dunque avrebbe la priorità. –
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