Nuovo lutto per l’Arcidiocesi di Gorizia: è morto Renato Nucera

Il diacono era nato nel 1954 a Cormòns ed era al vertice della Caritas diocesana. Il vescovo: «Uomo di profonda fede, si dedicava sempre ai più deboli»

Laura Blasich
Renato Nucera
Renato Nucera

Il direttore della Caritas diocesana di Gorizia Renato Nucera si è spento sabato mattina. Avrebbe compiuto 71 anni alla fine di quest’anno.

Era nato a Cormons il 30 dicembre del 1954 Nucera che, come ricordato dall’Arcidiocesi e dalla Caritas di Gorizia, aveva ricevuto l’ordinazione diaconale permanente il 24 novembre del 1996 dalle mani dell’arcivescovo padre Antonio Vitale Bommarco. Il suo ministero diaconale lo aveva visto a lungo presente, insieme alla moglie Daniela, nella comunità di San Valeriano a Gradisca e, negli ultimi anni a Cormons.

Nell’agosto del 2018, l’arcivescovo Carlo Redaelli lo aveva nominato direttore della Caritas diocesana. «Uomo di profonda fede, ha vissuto il proprio servizio nel confronto quotidiano con la Parola, dedicandosi davvero completamente al prossimo, gestendo con capacità e disponibilità totale anche le situazioni più difficili – ricorda ancora l’Arcidiocesi – ad esempio nel tempo del Covid-19 o per la gestione dell’emergenza freddo o l’accoglienza degli uomini e donne che transitano per l’Isontino fuggendo da situazioni di fame, guerra».

Si deve a lui, fra l’altro, come rileva l’Arcidiocesi, l’intensificarsi dei rapporti con le realtà caritative della Chiesa di Koper-Capodistria in una dialogo che ha permesso di avviare proficue collaborazioni e di realizzare tanti momenti condivisi.

Durante la direzione di Nucera sono aumentate anche le occasioni di coinvolgimento delle scuole del territorio «in quello spirito di attenzione all’uomo che è elemento fondante della quotidianità della Caritas». Che nel territorio diocesano conta 17 tra centri di ascolto e centri di distribuzione, che forniscono forme di aiuto economico, di sostegno alimentare o del vestiario, o ancora di orientamento grazie all’impegno di un centinaio di volontari e un operatore professionale.

Secondo quanto sottolineato dallo stesso Nucera lo scorso luglio, la prima e più importante forma di aiuto rimane però l’ascolto. L’Arcidiocesi sottolinea ancora come Renato Nucera abbia «davvero vissuto il diaconato come accoglienza e servizio al prossimo, esercitandolo sino all’ultimo momento con il sorriso». La data dei funerali non è ancora stata stabilita.

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